Un
iniziale vaso di fiori si è man mano trasformato in una sorta di calice aperto nel
mio istinto di allargarne sempre di più i confini, alleggerendone e poi scompattandone
il corpo. Al centro si è delineata una figura riconoscibile nell' atto in cui le
esili braccia contengono, abbracciano e allo stesso tempo si liberano e
liberano, come ali protese... Siccome ho adoperato molto colore per coprire i
fiori, alcuni dei quali già in rilievo, si sono formati quelli che io definisco
tanti altri piccoli 'voli', cioè figure in ascensione delle quali è rimasto
solo l'attimo del volo. Voli che si intrecciano e si sovrappongono, affollando
la volta superiore del quadro, il cui spazio visivo oltrepassa idealmente
quello della tela. La rappresentazione scenica che ne deriva mi ha colpito. Una
coppa aperta che se può avere evidenti e tradizionali significati esoterici, parla
però di libertà proprio da questi vincoli metafisici e religiosi. Una specie di
mimesi di un piccolo affresco rinascimentale, aperto come questo antico calice
di fiori in metamorfosi, che va oltre i significati ed il tempo.