Cartoline dalla poesia degli Antipodi
Lavoro da quasi trent’anni come illustratore. Ho una particolare passione per il rapporto tra la scrittura e le immagini. Nel caso dell’illustrazione, le immagini mantengono un rapporto funzionale e coadiuvante con il testo; in termini propriamente artistici invece, la scrittura può rappresentare l’origine di un’ispirazione dalla quale le immagini si liberano incondizionatamente. L’opera d’arte si separa dal testo come dal suo stesso autore: diventa se stessa.
La poesia rappresenta la massima sfida per un artista visivo che ricerchi nella scrittura una delle sue fonti primarie di ispirazione.
La cartolina rappresenta la mia risposta a un canto che viene da molto lontano, trascritto in una lingua che non conosco. “Molto lontano” appare come un eufemismo in epoca digitale, più che allo spazio sembra riferirsi al tempo, o forse al pensiero che più di ogni altra cosa distingue un individuo da un altro. Eppure la poesia, come un’immagine, scavalca misteriosamente ogni differenza tra popoli e culture, proponendo quella comunicazione non verbale che è comune a tutti gli esseri umani, un Esperanto che libera la fantasia dal controllo del pensiero razionale.
Chi ha paura di una cartolina? Eppure anche una cartolina ha il suo mistero. Una immagine da un lato, il testo dall’altro. Se guardi il primo l’altro scompare alla vista, è già memoria, e vice versa. In questo: “Ecco, ti ho pensato da qui, ed ora”, si snocciola tutto il senso di “Cartoline”. Io ho raccolto soltanto oggi questo canto, e da quest’”oggi” spedisco la mia risposta, dal luogo immaginario che la poesia mi ha evocato, verso quel paese da dove partì il primo vero canto del poeta: dove nacque.
Pur leggendo ogni componimento per intero, ho deciso di scegliere da ogni poesia solo quei versi che più rappresentavano il mio intento espressivo, trasformandoli nel testo della cartolina. Questa scelta arbitraria potrebbe sembrare una violazione all’integrità del componimento stesso; come artista me ne assumo la responsabilità, rivendico però anche il mio diritto di lettore: quello di cogliere da ogni albero, senza sciuparlo, solo i frutti che preferisco.
Postcards from Chinese poetry
Ho scelto venti poesie da altrettanti autori cinesi per realizzare una serie di cartoline pittoriche ispirate dai versi della poesia cinese contemporanea. Queste cartoline sono il mio personale tributo artistico a tutti coloro che attraverso la scrittura esprimono con coraggio il proprio pensiero.
Postcards from American poetry
All’inizio pensavo che per la mia esposizione a New York avrei proposto una serie di ritratti di poeti. In seguito all’esperienza delle “Cartoline” cinesi, ho cambiato idea. Ho deciso di dedicare altrettante cartoline ad alcuni dei miei poeti americani preferiti, proprio per sperimentare il confronto tra due culture così profondamente diverse, unite sotto l’insegna comune della poesia.
Postcards from the Antipodes’ poetry
I have worked as an illustrator, for more than twenty-five years, the relationship between text and images holding a particular fascination for me. Illustrations merge functionally with texts on the page creating a synergy between them. Illustration needs its text, otherwise it’s not an illustration; by contrast, every artworks can take their origin from a text, yet immediately become independent of any previous inspiration, they develop a life in their own.
To every visual artist who seeks inspiration from writing, poetry presents the ultimate challenge.
“Postcards” are my response to a far-away song transcribed in a language I don’t know. “Far away” in the digital age has become, in spatial terms, something redundant, his meaning here shifting rather to time and thought. Poetry, like an image, mysteriously crosses all differences between cultures and people; like an “Esperanto”, poetry talks to everybody in a language which bypasses rationality so releasing free and unconscious images.
Who could possibly be afraid of a postcard? Indeed, it has a double identity: an image in front, a text at the back, see the former and the latter disappears and vice versa. ” I am thinking of you, from this place”, this is the meaning of “Postcards form the Antipodes poetry”. I received the song today; my replay is from an imaginary place that the poem evoked for me, the addressee is back in the country where the poet first conceived his very first song.
Although I took inspiration from the reading of the entire poems, I decided to focus on individual lines, transforming them into the imaginary text of the postcards. I hope this personal choice will not be seen as a violation of their integrity: first as artist, then as a reader, one can catch only one’s fruits of reference, without snipping the whole tree.
Postcards form Chinese poetry
I made twenty painting postcards inspired by different poems of Chinese contemporary poets.
Postcards form American poetry
At the beginning, I thought I could work on some of my painted portraits for the American exhibition, but after my Chinese poetry experience, I decided to devote my painted postcards to some of my favourite American poets as well, albeit the literary style and contest are hardly different.