Rossi è uno che pensa, e ha il suo iperuranio. È che quando pensa alla vita e alla storia dei migliori esempi di spiritualità ci pensa come se si trovasse di fronte a una iconografia a stampa di un certo turismo museale del sacro, per un’idea di rotocalco che perde del sangue, una replica del santino nella mistica di un valore tra spirituale e consumistico, religioso e edonistico. L’idea è semplice, legare un nome a un colore, mantenendo il contesto che ne ha storicizzato l’evento e il trauma.