Punto di partenza di quest' opera è l'immagine di un'officina, in cui strumenti di lavoro e scaffali creano un insieme caotico. Il lavorio sul colore ne ha consumato le forme, trasformandole in unità di senso che si accavallano l'una sull'altra. A questo livello se ne sovrappongono altri due: da un lato l'esplosione del colore libero, dall'altro le memorie di disegni, frammenti di una lingua complessa e disarticolata. Si creano così stratificazioni e spazializzazioni inedite.