Il progetto si intitola "nuovo spazio mentale" ed è il superamento della tela che era mero supporto del soggetto dell'opera e che ora diventa coprotagonista del soggetto attraverso la negazione della tela stessa, venendo svuotata appunto del soggetto (una delle leggi della comunicazione è che anche il non comunicare è comunque una comunicazione); allo stesso tempo è proprio lo spazio che diventa il supporto sia per il soggetto che per la tela