Questo lavoro è nato dopo la mia ultima mostra personale che
ho intitolato luoghi, oltre.
Per questa mostra ho realizzato una serie di paesaggi in
bianco e nero, dopo anni di produzione dove trattavo il colore in modo
aggressivo, netto.
La sfida era quella
di trasformare con il segno la possibilità di descrivere degli spazi, dei
luoghi fisici e dei momenti emotivi. Mi sono dedicato a questo lavoro con un
approccio differente rispetto alla descrizione del soggetto, ho analizzato il
confine tra il dentro e il fuori, probabilmente per guardare appunto più in la,
oltre. La mostra ha un’impostazione piuttosto razionale, opere dello stesso
formato che permettono di aprire nella visione delle sorta di finestre verso
l’altrove. Interessante è la reazione, per ogni persona il racconto è diverso,
li definirei dei paesaggi della memoria.
“L’occhio vede solo ciò che la mente è preparata a
comprendere.” Henri Bergson è una citazione che amo in modo particolare e
questa opera è la sintesi di tutta la mia produzione. la possibilità di andare
oltre ad un ammasso di rocce, di andare oltre una coltre di fumo, e trasformare
la materia in qualcosa di spirituale.