L’opera vuole essere una riflessione sulla crisi generale della società occidentale e sulla pericolosa perdita della gerarchia di valori che ci rendono oggi fragili di fronte alle scelte su questioni cruciali, come quelle legate all’ambiente, alla tecnologia, alle multinazionali che dominano il mondo e alle guerre fatte per interesse di ordine economico. Il mondo sta bruciando così come il nostro futuro, quello dei nostri figli e delle generazioni future e la maggior parte delle persone resta a guardare in silenzio.
È in questa cultura improntata al profitto, all’edonismo e all’’individualismo che nasce una delle pratiche culturali più diffuse, quella del selfie. Il selfie è oggi più che mai la moderna consapevolezza della nostra essenza. La “società dei selfie” sta generando un altro tipo di identità: l’identità condivisa, quella cioè virtuale, distante dalla verità, creando quasi un avatar. Il quadrante del display non racchiude più il vero bensì l’apparenza e la realtà viene distorta, falsificata, quasi trasformata in un videogioco, un fumetto o un cartone animato, svuotata dal reale significato, dalla vera essenza. Lo specchio oltre ad essere un simbolo dell’inganno, della fugacità e della vanità, rappresenta anche il loro contrario: verità, eternità, realtà. Infatti, da una parte, questo oggetto è un monito nei confronti del futuro, verso ciò che è fasullo ed invita, quindi, a vedere il mondo e sé stessi per ciò che sono; dall’altra, è in grado di mostrare i lati nascosti del mondo, soprattutto ciò che esso nasconde alle sue spalle. Come lo specchio rivelatore che permette di conoscere sé stessi e ci invita a essere virtuosi e autocritici, anche l’arte, qui rappresentata dalla Gioconda quale simbolo di genialità e arte più autentica, ha il ruolo di riaffermare la dignità e l’essenza della natura umana. Perché l’arte è un senso di visione, è un senso di speranza.
Il quadro è stato realizzato nel 2019, è eseguito su tre tavole in legno multistrato unite tra loro formando un unico pannello di dimensioni 174 x 84 centimetri, le quali sono state lavorate con della cementite passata sopra per rendere la superficie pronta alla pittura. Successivamente alla bozza iniziale dei volumi dei soggetti della composizione, sono passato alla pittura utilizzando colori a olio e acrilici, i primi per i soggetti più definiti e in primo piano, i secondi per le zone di sfondo. Gli strumenti utilizzati sono stati i pennelli e la spatola per soggetti in primo piano e lo sfondo, inoltre ho impiegato degli stencil per realizzare i patterns presenti sullo sfondo e lo specchio. L’impiego di materiali e tecniche differenti è stato voluto, per scelta stilistica e maggiore manualità.