The pandemic, the fear, the people changing, a loss that comes from outside, the terrible sensation that something bad may happen to us.
The hope, the solution, the wish of winning a war made into the hospitals, give our help and rediscover house’s intimacy: a safe place for many but not for everyone.
And if this house has been the rediscovery of a past life, lived through memory and miss, for many has been the fear of staying there for ever, a jail where is difficult to run.
The monsters of the outside sometimes are the ones that we bring inside our house, in the safe place “par excellence”.
This work is dedicated to the millions of families that passed the quarantine in the cities, in small apartments, to the kids, to the difficulties of adolescence, to the problems of difficult families.
The difference between good and bad is thin, a heart trapped inside a house, the difficulty of surviving, the pandemic, the harassments of a parent, the crisis of a mother with her husband, the fragile family that can’t get over the lockdown with his own money; after two years we are still fighting this war, we got out of our houses but we’re still, partly, trapped. Is it gonna be okay?
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ITA:
La pandemia, la paura, la tragedia, le persone che cambiano, un vuoto che parte da fuori, la terribile sensazione che qualcosa di brutto possa accaderci.
La speranza, la soluzione, la voglia di vincere una guerra fatta negli ospedali, dare il proprio contributo e ritrovare l’intimità di casa: un luogo sicuro per tanti ma non per tutti.
E se questa casa è stata la riscoperta di una vita passata e vissuta attraverso il ricordo e la nostalgia, per molti è stata la paura di rimanerci per sempre, una prigione da cui è impossibile scappare.
I mostri del mondo esterno talvolta sono quelli che ci portiamo dentro casa, nel luogo sicuro per “eccellenza”.
Quest’opera è dedicata alle milioni di famiglie che hanno passato la quarantena nelle città, nei piccoli appartamenti, ai bambini, alle difficoltà adolescenziali, ai problemi di famiglie difficili.
La differenza tra buono e cattivo è sottile, un cuore intrappolato in una casa, la difficoltà di sopravvivere, la pandemia, le molestie di un genitore, le crisi di una madre con il proprio marito, la famiglia fragile che non riesce a superare il lockdown con le proprie finanze; dopo due anni siamo ancora a combattere questa guerra, siamo usciti di casa ma siamo sempre, in parte, intrappolati, andrà tutto bene?
