QUINTESSENZA.Spesso, ho provato per i contorni che definiscono la vita, un forte astio.Spesso mi spingevo, fino a raggiungerli, ma senza... Read More
QUINTESSENZA.
Spesso, ho provato per i contorni che definiscono la vita, un forte astio.
Spesso mi spingevo, fino a raggiungerli, ma senza mai trovare il coraggio di oltrepassarli, quindi mi ritrovavo come un funambolo, a cavallo tra due realtà. Spaccata in due, capitavano volte in cui oscillavo da un lato, ed ero una persona, mentre altre volte ne ero un'altra ancora.
Sono sempre stato in lotta queste due parti di me, ed io altrettanto lo ero con loro. Se sei bianco, non puoi essere nero. se sei una linea, non puoi essere anche una sfumatura, mi dicevo. Ma poi qualcosa, in me è cambiato, ed ho trovato nelle linee dure e grezze, nei contorni, insomma, la possibilità di esplodere in mille micro-particelle, sempre nel rispetto dei confini, poiché credo che nei confini ci si rispecchi il contorno di una persona, ma è di essi che si percepisce all'interno di quest'ultima.
Ogni volta che mi trovo davanti ad una tela bianca, io tremo, non ho la minima idea di quello che andrò a fare, non ho un progetto, tabula rasa. Tremo per paura, paura di sbagliare. Quando penso di aver terminato, me ne vado: mi assento per un paio di minuti perché, letteralmente mi sono stancata di sentirmi sotto esame.
Quando ritorno, io piango. sempre.
Poiché un altro frammento della mia anima è racchiuso lì dentro.