L'opera è nata dalla riflessione sul sogno, e sulla psiche umana. Grazie alla psicologia moderna siamo arrivati alla conoscenza di due sfere che operano nella nostra mente, l'Io e l'Es. La prima, non è altro che la nostra parte razionale, la parte vigile che si manifesta costantemente, attraverso i ragionamenti e la razionalità; la seconda è la parte più estesa, "la parte sommersa dell'iceberg": l'inconscio, è la sfera che si manifesta durante i sogni e nelle azioni istintive, infatti è puro istinto, desiderio e passione.
Con questa premessa ho rappresentato un personaggio onirico, frutto dell'inconscio, che rimane ingabbiato nei confini della ragione, in quanto, nella vita, non consente un'estensione totalitaria del sapere, ma al contrario ci limita, e in questo caso fisicamente. Il capo della figura è rappresentato come un palloncino, sinonimo di spiritualità, con il suo leggero filo riesce a penetrare la barriera della ragione, in quanto l'intelletto, portato al suo limite radicale, riesce ad andare oltre essa attraverso l'immaginazione che dona la libertà.