Le grandi architetture del passato hanno catturato la mia attenzione facendosi oggetto di ricerca sul permanere della memoria in un’epoca post-mediale e satura di immagini.
Un intenso blu a fa da sfondo alla visione della splendida Palmira, dove svetta in primo piano l’iconico Arco monumentale, simbolo dell’antica città siriana. Improvvisamente, ci troviamo d’innanzi ad un miraggio in pieno deserto, una veduta notturna di una rovina fantasma, testimonianza imponente di magnificenza e di antico splendore, la cui recente e drammatica distruzione non ha saputo tuttavia diminuirne la grande fascinazione, che perdura da oltre un millennio.
Ho scelto di utilizzare come medium principale per la realizzazione di questa opera il velluto,un materiale in un certo senso ambiguo. Presenta più punti di osservazione, è cangiante, assorbe la luce e anche le figure rappresentate: le immagini scompaiono all'interno della materia.
Questa precarietà delle immagini insita nel materiale che utilizzo si ricollega anche a quelle immagini che scelgo di rappresentare, come luoghi che non esistono più, cancellati, modificati, spostati come si sposta un disegno delicato ed effimero sul velluto.