About two years ago I came across an image of Lady Diana, she appeared in many social networks attracted by newspaper events concerning the English Royal House. I wasn’t very interested in the English tabloids but as I delved deeper into the origin of the image I realized it wasn't the only photo taken of that moment, there were many others, all within a few seconds of each other. It was the photo of Lady Diana while she was asleep, the context was a royal engagement party and in that period the photo recalled her first unofficial motherhood. The other photos of the same moment that concerned her had to do with awakening and a depiction of the same scene at slightly different angles. It's very strange to analyze now but many celebrity photos from the '80s and '00s, as well as the first decade of the '10s, feature copies pf the same photo with some imperceptible temporal variations, slightly different angles, or slightly changed expressions. It is a very interesting phenomenon if you just think that of these frames only some of them are analyzed and selected while the others end up quickly forgotten. I was very interested in these discarded photos, like the one of Diana's "awakening" from the iconic photo of her sleeping. Here I realized a great intrinsic value between the meaning of the photos of Diana Spencer while she fell asleep and her persistence in the memory of the community, a memory that reawakens periodically as in the photos taken of her subsequently.
It is interesting to analyze an already known starting image because in these cases there are stereotyped narratives that recur in the reenactment of the image, in the case of Diana, the cult image projected onto itself easily deformed narratives. I also wanted to introduce this into the narrative circuit of the painting, in a context that could recall the disturbing imagery that surprises a person in the moments before waking up. The image of Diana Spencer did not evoke in me a tormented character but reflected a complex dualism halfway between the public image that she herself created and the news events that involved her. This is why the presence of two concupiscent figures on the sides, with strong sexually explicit connotations, is halfway between the dreamlike and the dimension of reality. Reading the J.B.Ballard's The Atrocity Exhibition I explored these themes in depth: the strong independence of the image from its own representation and the variations in its reading meaning. The book analyzes how television has used the visual medium as an intellectual stimulant, the reenactment of images of libido which in their frenetic series culminate in a complete passivity of the viewer: a desire for mortido.
Circa due anni fà mi sono imbattuto in un’immagine di Lady Diana, apparì in molti social attirata dalle vicende di giornale che riguardavano la Casa Reale Inglese. Poco interessato ai tabloid inglesi ma approfondendo di più l’origine dell’immagine che avevo osservato mi sono reso conto non fosse l’unica foto scattata di quel momento, ne esistevano molte altre, tutte a distanza di alcuni secondi tra di loro. Era la foto di Lady Diana da addormentata, il contesto era una festa di fidanzamento reale e in quel periodo era iniziata la sua prima maternità non ancora ufficializzata, le altre foto dello stesso momento che la riguardavano avevano a che fare con il risveglio e una ripresa della scena ad angolature leggermente diverse. É molto strano da analizzare adesso ma molte foto di celebrità del ventennio a cavallo tra gli anni ’80 e i ’00, come anche per la prima decade dei ’10, presentano copie con alcune impercettibili variazioni temporali, angolazioni leggermente diverse, o espressioni leggermente modificate. E’ un fenomeno molto interessante se basti pensare che di questi fotogrammi solo alcuni vengono analizzati e selezionati mentre gli altri finiscono presto dimenticati. Mi interessava molto di queste foto scartate, il “risveglio” di Diana dall’iconica foto di lei addormentata, sembra che nella memoria delle persone si attui lo stesso tipo di fenomeno per immagini iconiche o importanti, che vengono dimenticate quasi addormentando la memoria per poi attuare una forma di rievocazione. Ecco che mi sono accorto di un grande valore intrinseco tra il significato delle foto di Diana Spencer mentre si addormenta e la sua persistenza nella memoria della collettività, una memoria che si risveglia periodicamente come nelle foto successivamente a lei scattate.
É interessante analizzare un’immagine di partenza già nota perché in questi casi sono presenti narrazioni stereotipe che si ripercorrono nella riproposizione dell’immagine, nel caso di Diana, l’immagine di culto ha proiettato su di se narrazioni facilmente deformate. Volevo immettere anche questo nel circuito di narrazione del quadro, in un contesto che potesse rievocare l’inquietante immaginario che sorprende una persona alcuni istanti prima del proprio risveglio. L’immagine di Diana Spencer non mi suscitava un personaggio tormentato ma rifletteva un dualismo complesso a metà tra l’immagine pubblica che lei stessa ha creato e le vicende di cronaca che la coinvolsero. Ecco perché la presenza di due figure concupiscenti ai lati, dai forti connotati sessualmente espliciti, risultano a metà tra l’onirico e la dimensione del risveglio reale della protagonista.
Leggendo la mostra delle atrocità di J.B.Ballard ho approfondito queste tematiche: la forte indipendenza dell’immagine dalla propria raffigurazione e le variazioni del suo significato di lettura. Nel libro si analizza come la televisione abbia utilizzato il media visivo come stimolante intellettuale, la riproposizione di immagini di libido che nella loro frenetica serie culminano in una completa passività del telespettatore: un desiderio di mortido.