Dall'idea di una natura morta sono passata a quella della violenza all'interno delle pareti domestiche.
Ho rovesciato il quadro di insieme, ho stravolto la scena, come distorsione e stravolgimento genera la violenza che va contro l'istinto dell'amore familiare e della protezione reciproca. Qui la natura è davvero stravolta, morta. i simboli della cucina disposti in verticale, un grosso barattolo, una brocca con davanti un fuoco. Un uomo, quasi un guerriero arcaico, con i capelli neri lunghi, una specie di mantello rosso da superuomo, da toreadore, nel corpo rotondita' deformi, quasi una banana, una ciotola, una specie di pagnotta.. Una donna in ginocchio davanti a lui, col velo, in segno di sottomissione, abbraccia e mangia la panotta, il pane quotidiano, forse compie un atto sessuale forse supplica. Un frutto circolare al posto della sua spalla .
L'uomo e la donna sono collegati. senza la sottomissione dell'una non ci puo' essere la violenza dell'altro e viceversa. Anche il coltello da cucina unisce entrambi. In secondo piano, nascosta, un altra figura col velo. Il ginocchio destro dell'uomo ' triangolare come triangolare puntuto come il coperchio ed il manico della brocca, ed altre forme si corrispondono.
Da un'altra prospettiva di osservazione sono le donne che sembrano complici nell'aggressione dell'uomo, sono loro che usano il coltello.
Nessun ordine, nessuna certezza. Colori accesi, di solito positivi nei miei quadri qui sono usati con una piattezza geometrica ed indicano chiusura angoscia. Anche la finestra è aperta e chiusa allo stesso tempo. Il celeste del cielo è usato a rappresentare un muro.
Le reazioni degli spettatori di questo quadro sono state di rifiuto e sgomento. Hanno interagito con disagio e paura.