Un corpo femminile nudo e vulnerabile, soggetto al cambiamento e parte
della metamorfosi: si guarda all’opera cercandone il viso, gli occhi, cercando un
punto di riferimento da cui partire e in cui lo sguardo si possa concentrare. Ma
la visione è parzialmente nascosta dagli alchechengi che nascono verdi nella
parte bassa del dipinto e si intensificano poi nel loro colore arancio, in modo
quasi prepotente e magico, per poi svuotarsi più sopra del rosso e rimanere
trasparenti, col cuore visibile, fino ad aprirsi, infine, come un fiore e svelarci
completamente il cuore-seme da cui parte la rinascita. Il ciclo di
vita-morte-vita. Questo dipinto ci parla di fragilità, di bellezza e forza, di vulnerabilità,
di resistenza e nuovo inizio.
A naked and vulnerable female body, subject to change and part of metamorphosis: one looks at the work searching for its face, its eyes, looking for a point of reference from which to start and in which the gaze can focus. But the vision is partially concealed by the alchechengi that are born green in the lower part of the painting and then intensify in their orange color, in an almost overpowering and magical way, and then empty themselves above the red and remain transparent, with their hearts visible, until finally opening like a flower and fully revealing to us the heart-seed from which rebirth starts. The cycle of life-death-life. This painting speaks to us of fragility, of beauty and strength, of vulnerability, of endurance and new beginning.
