Memories è una riflessione sull’evanescenza dei ricordi legati alle immagini e su come queste, proprio per i limiti della loro fisicità materica e digitale, sono destinate a sbiadirsi e a perdersi nel tempo.
I riferimenti che utilizzo sono il vecchio e classico album fotografico, citato attraverso i tagli angolari, e i limiti della pittura stessa come metafora del decadimento legato al tempo.
Ed ecco che entrano in scena due dimensioni temporali; quella naturale e fluida del tempo lineare espressa dal nudo e candido supporto cartaceo destinato ad ossidarsi nel tempo, e quella metaforica della fotografia espressa nell’artificio della stesura pittorica per contrastare il naturale decadimento del supporto cartaceo. Nessuna immagine, se non quelle mentali dei nostri ricordi evocate e destinate a rimanere impresse per sempre nel supporto della nostra memoria fisiologica.
Superfici colorate, ondulate e desaturate dall’inesorabile scorrere del tempo, come evanescenti dimensioni temporali fluttuanti tra luci e ombre per immaginare ciò che è stato, i ricordi di quei momenti così come sono rimasti impressi nella nostra mente nel momento in cui li abbiamo realmente vissuti. Un lavoro sottrattivo e catartico che, prendendo in prestito il vecchio album fotografico, invita ad una personale riflessione sul proprio significato di memoria.
Sarà proprio il ricordo evocato nella memoria di chi osserva a definire il titolo e completare il processo creativo dell’opera.
Memories N13: (La mia prima volta in aereo)