E' il mio primo
tentativo di riprodurre con le matite una fotografia.
Non sapevo ancora quale
fosse la mia strada o forse una vera strada non è mai scritta,
forse in quel momento era solo
un compito scolastico da svolgere e come tale dovevo eseguirlo
con tutto il mio impegno. Ricordo quei giorni durante le
vacanze estive di terza superiore, nel giardino
di casa mia durante la
mia adolescenza spesso solitaria per la mia timidezza e riservatezza
e quel sentirmi un tutt'uno
con la mia matita nelle ore più fresche della giornata: quel sentire
la Pazienza bussare al mio tempo e alle mie
capacità. Decisi fieramente di accettare la sua presenza
per portare a termine il
disegno e per raggiungere con tutta me stessa il mio obiettivo.
Da allora tutto andò
oltre l'essere un impegno, tutto divenne passione e amore.
Infine... tutti quei
chicchi, ben allineati nei tutoli e vicini, non uno uguale all'altro ma simbolo
di ordine
e motivo di stupore che la Natura sa sempre
riservarci.