L'idea di quest'opera è nata dopo aver visionato la fiera d'arte: “The Others”, tenutasi presso l'Ex Carceri Le Nuove, a Torino.
Quest'opera vuole esaltare il concetto e l'importanza della libertà umana, intesa sia a livello fisico che mentale e spirituale.
Il titolo stesso dell'opera è un invito a guardare fuori, ad andare oltre, fuori dalle proprie gabbie, le proprie restrizioni, ad esplorare orizzonti illimitati al di là delle limitazioni, e ad abbracciare la bellezza della libertà declinata sotto vari aspetti: fisica, mentale, spirituale, di parola, di tempo che trascorre inesorabile.
L'osservatore si trova dietro le sbarre e si appresta a guardare il mondo fuori, ma non si limita solo a ciò perché prima di guardar fuori egli, si guarda anche dentro. Un duplice sguardo che mette in connessione il mondo esteriore con quello interiore.
Quest'opera vuole ricordarci la straordinaria preziosità di essere liberi, di poter esplorare il mondo senza restrizioni e di godere delle opportunità che la libertà offre, di proteggerla e di preservarla, e l'arte può essere un potente mezzo per rompere gli schemi, essere liberi, riflettere su quanto sia preziosa la libertà e ispirarci a valorizzarla e difenderla.