BREVE DESCRIZIONE
DELL'OPERA:
La sensualità della
Venere di Urbino di Tiziano, carica di simboli iconografici legati
alla caducità della vita terrena e al mantenimento di valori
spirituali, dopo essere stata commutata in puttana da Manet, viene
aggiornata nuovamente nella figura di una donna qualsiasi, magari
di Voghera. Il cane, simbolo di fedeltà coniugale, rimane a corredo
di una fedeltà ai mezzi informatici.
Poetica generale:
Secondo la mia percezione
e rielaborazione della realtà pittorica, viviamo in un'epoca di
forte Manierismo del Novecento: soprattutto il grande pubblico degli
artisti emergenti, ma anche artisti più quotati, direttamente o
indirettamente, citano, rielaborano, maneggiano, godono di forti
somiglianze con i linguaggi dei principali pionieri delle
Avanguardie, per poi riconfluire in mille rivoli di movimenti e sotto
movimenti contemporanei; questo in un eterno presente estetico, dove
l'ultimo ventennio a me pare aver effettuato grandi migliorie
tecnologiche in tutti gli ambiti culturali, per rimanere purtuttavia
cristallizzato su variazioni minimali degli stessi temi e delle
stesse forme.
Ecco perché, Manierismo
per Manierismo, la scelta di riferirmi a grandi Maestri del passato,
in un'operazione volutamente citazionista, concedendomi la licenza di
omaggiare non solo i rinascimentali ma anche il più antico Duccio od
il Pontormo stesso, unico vero manierista di fatto.
Le maschere mi
inquietano, mi appassionano, mi divertono ed il loro uso ben si sposa
con un altro tema a me caro, quello dell'impatto delle moderne
tecnologie digitali sul nostro vivere quotidiano e sui rapporti
affettivi, nel bene e nel male sempre più pirandelliani ed
immateriali.
La tecnica della fluid
painting, sebbene rettificata in figurazioni non astratte, l'ho
scelta perché la sento metafora della contemporaneità: istantanea,
piatta, espansa, infinitamente poliedrica nelle sue interpretazioni.