La produzione più recente (2020-2021) di Emilio Ventura è fatta,
ripetiamo, di bambole che entrano nel corpo del dipinto. Pupazzi di ultima
generazione, dallo stile contemporaneo come la Na Na Na. E come la collezione
delle Lol Surprise: bamboline americane - a sorpresa - di piccolo formato. E
come, pure, le Baboline: non sembri un errore di scrittura, il termine esatto è proprio Baboline. Si tratta di una produzione, la sua, briosa, giocosa e spensierata, priva di quelle “sovrastrutture mentali” e di quelle “convinzioni limitanti” che influenzano l’esistenza umana perché s’insinuano, nella mente dell’individuo,
come una “catena invisibile” di pensieri che costringono la persona a svolgere
determinate azioni, piuttosto che altre, magari più necessarie e maggiormente
volute dal singolo. E che sono, poi, quelle che consentono di esprimere, con migliori risultati, il potenziale umano. La pittura di Emilio Ventura è di tipo “razionale” (da non confondere con l’attività concettuale che è ben altra cosa)
perché richiede l’esercizio del pensiero, prima ancora che l’idea “penetri” la tela,
in maniera definitiva. (Da una recensione di Rino Cardone, critico d'arte e giornalista)