Ici j’aborde, ému par notre commune expérience du confinement qui a éprouvé de part le globe tant d’êtres humains, le sujet même de l’isolement, celui, imposé ou non, que notre société et son environnement peuvent générer. Ce peut être aussi cet isolement mental, psychique, affectif que l’homme subit de part son conditionnement social, familial, éducatif, de part ses blessures, ses frustrations et angoisses qui lui rendent difficiles ou impossibles les relations pourtant désirées avec ses semblables : cet auto-confinement semble toucher de plus en plus notre humanité en raison d’une immersion particulièrement addictive dans la virtualité et, loin d’empêcher le désir, semble bien plutôt l’exacerber, que ce soit le désir sensuel ou celui, purement relationnel, affectif, d’une altérité parfois perçue inaccessible. ________________________________
Qui mi riferisco, emozionato dalla comune esperienza del contenimento che ha provato da parte del mondo tanti esseri umani, il tema stesso dell’isolamento, quello, imposto o no, che la nostra società e il suo ambiente possono generare.Puo essere anche questo isolamento mentale, psichico, affettivo che l’uomo subisce a causa del suo condizionamento sociale, familiare, educativo, a causa delle sue ferite, delle sue frustrazioni e angosce che gli rendono difficile o impossibile le relazioni eppure desiderate con i suoi simili : questo auto-contenimento sembra toccare sempre più la nostra umanità a causa di un’immersione particolarmente avvincente nella virtualità e, lungi dall’impedire il desiderio, sembra piuttosto aggravarlo, che sia il desiderio sensuale o quello, puramente relazionale, affettivo, di una alterità talvolta percepita inaccessibile.
