In
questo lavoro mi rifaccio ad un quadro di Lucian Freud. Interno a Paddingon,
1951.
Contrariamente a quanto
potrebbe apparire a una prima rivisitazione del quadro di Freud, in questo mio
dipinto, mi sono sforzato di introdurre elementi personali, e non intendo la
modifica nella composizioni delle immagini: l‘autoritratto, la sproporzione
della testa rispetto al corpo, il paesaggio all’esterno della finestra o ancora
nella raffigurazione della pianta, ma bensì nella tecnica pittorica.
Nel quadro di Freud si
possono riconoscere le ascendenze tedesche legate alle esperienze della “nuova
oggettività”: i contorni precisi, l‘accentuazione dei particolari la materia è
grassa e i colori potenti. Io diversamente gioco con la sovrapposizione di velature pittoriche dove i contorni si
sfumano, i colori si attenuano, la materia è sottile e secca.