In trincea

In trincea

La trincea è il luogo dove si combatte.  Le trincee sono lunghi fossati profondi poco meno di due metri. Sono scavate seguendo una linea a zig zag: questa permette la divisione in settori, uniti a loro volta da trincee di collegamento.

Le condizioni di vita dei soldati in trincea sono, ovviamente, molto dure. Dalla sporcizia al fuoco perpetuo del nemico, passando per il freddo delle montagne, le trincee diventano presto un luogo di vita triste e squallido.

In scenari così estremi, dormire è spesso azione ardua e difficoltosa. I riposi sono molto brevi e intervallati di frequente dai rumori della battaglia. Scoppi di granate, colpi di cannone e mitragliatrici, rendono il sonno quasi impossibile. Esso è inoltre poco riposante: quantunque la stanchezza sia tale da indurre il sonno, il riposo è sempre velato da un continuo stato di allerta.
Uno dei grandi problemi della vita dei soldati in trincea è senza dubbio quello dei bisogni corporali. Allontanarsi per espletarli rappresenta infatti un inutile rischio per i soldati, costretti dunque a vivere in mezzo alla sporcizia.

Cosi in terapia intensiva, ultima trincea nella guerra contro il coronavirus, le condizioni di vita di medici, infermieri e operatori sanitari sono molto dure. In reparto non possono spogliarsi. Le tute sono monouso e ne hanno poche. Trattengono la fame, la sete e il bisogno di andare in bagno. Farlo durante il lavoro vorrebbe dire togliersi l'equipaggiamento protettivo. Troppo rischioso e troppo costoso.  Bisogna resistere e indossare un pannolone, nella speranza di non doverlo usare. Si parlano con gli occhi, scrivono i nomi sulle tute. Fuori si riconoscono dalle cicatrici sul naso. Ma non lasciano mai soli i pazienti tra un’emergenza e l’altra. Fatica, fame e sete si sentono poco. Ma respirare è difficile, tutto il giorno con le mascherine. E toglierle a fine turno è doloroso. Molti hanno una crosta sul naso, il segno della battaglia. Cercano di infondere serenità, ottimismo, voglia di lottare. Questa è una malattia che si sconfigge se non si molla. La voglia di farcela è essenziale per guarire. E loro cercano di non farla perdere mai.

In the trenches

The trench is the place where you fight.  The trenches are long ditches just under two meters deep. They are dug following a zigzag line: this allows the division into sectors, joined in turn by connecting trenches.

The living conditions of the soldiers in the trenches are, of course, very harsh. From dirt to the perpetual fire of the enemy, passing through the cold of the mountains, the trenches soon become a sad and shabby place of life.

In such extreme scenarios, sleeping is often an arduous and difficult action. The rests are very short and frequently interspersed with the noises of the battle. Bursts of grenades, cannon shots and machine guns, make sleep almost impossible. It is also not very restful: although fatigue is such as to induce sleep, rest is always veiled by a continuous state of alert.

One of the great problems of the life of soldiers in the trenches is undoubtedly that of bodily needs. In fact, leaving to carry them out represents an unnecessary risk for the soldiers, who are therefore forced to live in the middle of the dirt.

So in intensive care, the last trench in the war against the coronavirus, the living conditions of doctors, nurses and health workers are very harsh. In the ward they can not undress. The suits are disposable and have few. They retain hunger, thirst and the need to go to the toilet. Doing it during work would mean taking off your protective equipment. Too risky and too expensive.

You have to resist and wear a diaper, in the hope of not having to use it. They talk to each other with their eyes, write names on the suits. Outside you can recognize them by the scars on the nose. But they never leave patients alone between emergency and another. Fatigue, hunger and thirst are felt little.

But breathing is difficult, all day with masks. And removing them at the end of the shift is painful. Many have a crust on the nose, the sign of battle. They try to instill serenity, optimism, desire to fight. This is a disease that is defeated if you do not give up. The desire to make it is essential to heal. And they try to never lose her.