L’intento
iniziale era dipingere una grande luna. L’ho fatto su una base madreperlacea,
in giri concentrici su cui in rilievo ho dipinto ‘voli in oro.’ E voli sono
presenti, stratificati ovunque a fare da sfondo, in un intreccio molto
articolato in cui si intravedono anche grandi e piccole figure sospese o in
movimento. La luna è diventata così una luna sole dinamica, in trasformazione,
quasi un vortice, un’eclissi bifronte oppure un grande disco in vinile, con
echi di 'Casta Diva', oppure ancora un utero e ,in direzione inversa, una grande mammella, fertile e sensuale, una
madre natura in moto perpetuo, fluida e dominatrice dei fluidi, dei cicli e delle maree come fluidità
ed eterno movimento sono i due serpenti. Maestri della rigenerazione, sono legati agli antichi miti della luna e come la luna cambiano pelle rinnovandosi ogni volta, oltre ad avere nel loro veleno vita, medicina e morte.
Ma in questo
quadro sono presenti anche elementi più yang, come il rosso degli abiti, che
potrebbero essere anche tronchi di alberi, ricchi di sangue-linfa, secondo un’interessante
interpretazione. E se si accetta questa tesi, elementi maschili sono evocati anche da
questa sorta di eclissi con grandi voli dorati, attimo in cui il sole, appunto, si ricongiunge con la
luna, una luna protettiva e amante…e non a caso astromicamente la testa e la coda del serpente rappresentano i punti dell'ellittica in cui sole e luna si incontrano quasi in un abbraccio.
Le donne in varie pose e movimenti, che ad
alcuni sono parse sfrenate e pasionarie baccanti, sono state dipinte pensando a
danzatrici o cantanti in abiti da scena. In ogni caso, ho sentito il loro
trionfo. Poi ho pensato che sotto gli abiti e le pose da dive, ci potrebbero
essere donne sconfitte e derubate della propria vita e che trovano giustizia in
questo dominio roteante della realtà onirica. Primedonne sorelle sul
palcoscenico della loro vittoria.