In un mare di lacrime, costellato di effimeri colpi di luce, perpetua il dolore, denso dei suoi pesi e delle... Read More
In un mare di lacrime,
costellato di effimeri colpi di luce,
perpetua il dolore,
denso dei suoi pesi e delle sue misure,
denso come il sangue del corpo
o della mente.
Infinitesimale come un graffio
o infinito come la morte,
penetra gli anfratti più nascosti del mondo,
dell'anima,
in uno stupro atavico e perenne,
senza riparo, senza giustizia, senza pudore
né dignità.
L'indignazione affiora appena
e dura il tempo di un falò
che il tempo spegne.
e mentre fiori sfioriscono, sorrisi
svaniscono,
amori e sogni esplodono
in trilioni di schemi
che incancreniscono vite e vite parallele,
l'orizzonte s'inclina, si piega,
si accartoccia
avvolgendomi nella disperazione.
La luna di mille poesie perdute
si rompe e sanguina di incontenibile tristezza,
gocciolando tra i capelli della vita,
sulla carne di un figlio,
sulla risata tradita di un fratello,
indagando e imbrattando
la speranza e la gioia.
Nel nome di vecchissimi e impotenti dei,
la follia partorisce il dolore,
unico demone onnipresente e onnipotente,
ammantato del sangue scintillante
dell'innocenza perduta o mai vissuta.
Sotto un cielo impassibile e remoto,
remoto e improbabile è un altro mondo
su cui il dolore, semplicemente,
non c'è.
ALESSANDRO MARINO