Nell'iconografia bizantina l'oro rappresentava la luce divina ed era posto come sfondo per far risaltare le immagini sacre. L'opera fa parte di una serie in cui l'artista esplora il concetto di icona in chiave contemporanea. In questo caso è la ferita intesa come condizione umana ad essere posta al centro del pensiero dell'artista: nella oscurità dell'immagine, l'oro rappresenta la speranza che la sofferenza umana sia dotata di senso.