I miei Giardini sono luoghi ideali, distanti, metafisici. Sono il luogo del sacro, della contaminazione, delle differenze. Fiori e uccelli diventano... Read More
I miei Giardini sono luoghi ideali, distanti, metafisici. Sono il luogo del sacro, della contaminazione, delle differenze. Fiori e uccelli diventano “personaggi”, che richiamano un’immaginario di figure riflesse dentro a degli ovali, come antichi specchi ottocenteschi. Sono esseri viventi che pur popolando il nostro quotidiano, sono emblematici dell’alterità, dello sconosciuto, del mistero che avvolge la Natura. Riflesso dell’anima mundi, il Giardino si anima in questi dipinti in piccoli frammenti, che sono come minuti “buchi neri”, zone di attrazione dello sguardo, del pensiero, dello spirito. Sono esili segnali, indicatori di vie d’uscita dal caos e dal rumore del quotidiano, dove far riposare lo sguardo, evadere nella meraviglia, nella bellezza, nell’insondabile.