Ciò
che questa tela riporta alla mia mente è l'estuario di un fiume, che
approccia al mare tra due terreni fisicamente molto vicini tra loro
ma paradossalmente molto diversi l'uno dall'altro; uno più spoglio e
pianeggiante, a tratti desertico, e l'altro con una vegetazione più
ricca e caotica. Duplice è l'azione dell'alveo, che se per il suolo
significa divisione tra questi due terreni, per l'acqua equivale ad
unione, facendo sì che quella del fiume si mescoli con quella del
mare.
Divisione
ed unione possono essere visti come due aspetti, o forse meglio dire
impostazioni dell'essere umano, sia nei confronti di situazioni, che
di persone, o anche di sè stesso. In modo consapevole oppure in modo
più inconscio infatti, si effettuano scelte che a volte somigliano
di più alla costruzione di barriere (come tra le due terre), mentre
altre volte sono più accomodanti come lo scorrere dell'acqua dolce
dei fiumi che nel suo percorso si arricchisce di sali minerali prima
dell'incontro con il mare.