ELIOTROPOLI (Sulle iridescenti vie)
Sono partita da un paesaggio cittadino dipinto su tavoletta
di legno. Volevo fare qualcosa di tradizionale , atmosfera malinconica. Ma poi
l’istinto creativo ha stravolto il progetto con grande energia.
‘ Ecco un esempio di commistioni di stili che con estrema
naturalezza e spontaneita’, la pittrice rielabora istintualmente, senza la
decodificazione di scuole, ristrutturando almeno tre diverse tecniche di
pittura in un insieme armonico: nella parte bassa, in quella che appare come
una strada, le macchie di colori variegati a riflettere le luci del giorno,
donate in larghe pennellate veloci ed istintive altro non richiamano se non all’impressionismo
puro dei Monet, dei Sisley e dei Renoir.
Ma al di sopra della strada, sulla parte destra, gli accenni delle case
in zone di colore piu’ distese e regolari, si avvicinano ad un Cèzanne piu’
prossimo a rappresentare la realta’ come si vede che a fidarsi dell’impressione
di luci e di colori. Il centro della tela è dominato da sfere lucenti che
suggeriscono un appoggio delicato a Van Gogh, seppur non espressi in forma di
gorghi piu’ angosciati. In alto un nuovo sprizzare di luci con i tocchi di
colori del puntillismo. La tecnica puntillista e’ di nuovo sfumata in macchie
piu’ ‘impressioniste nella parte sinistra del quadro. L’opera dunque
presenta un vasto richiamo letterario a piu’ scuole pittoriche senza per questo
appesantirsi, forse proprio perche’ tutte le citazioni sono inconsapevoli e si
fondono con naturalezza in un insieme originale’ cit David Torrini, scrittore.
Onorata per questi accostamenti, ribadisco pero’ che
quello che faccio risponde solo a me stessa e alla mia ispirazione e solo dopo si arricchisce attraverso quello che fanno gli altri. D'altra parte è anche vero che ogni artista attinge anche inconsapevolmente ad un immenso serbatoio in cui coesistono eredità genetiche culturali psicologiche insieme a influenze ambientali ed artistiche sincroniche che si amalgamano in una convivenza di antichissimo e nuovo. La contemporaneità è frutto e motore di questo divenire, degli atti di questo organismo creativo.
La fruizione dell’opera ha suscitato molti commenti ed emozioni positive negli spettatori-attori.’
Gioia , speranza… evento vivo…vie iridescenti…coda di uno splendente pavone… Champs Elysees parigini,
colore in movimento, inno alla ricchezza variegata della vita…vulcano di
emozioni….e cosi’ via’.
Devo dire che sono emozioni tutte condivise da me. Questo
quadro pieno di luci e di sfere roteanti al posto dei lampioni e che riempiono
il cielo quasi in geometria sacra ( quella centrale somiglia ad un ostensorio
colorato sorretto da una piccola fenice che si è autocreata) mi da belle
sensazioni.
Da qui il titolo ELIOTROPOLI, la citta’ del sole, preso in
prestito dall' opera filosofica di Campanella e dalla sua grande
utopica citta’ , della quale mi affascina l’espressione spirituale e fattiva del singolo non in quanto componente di un Tutto.
In ogni caso il
riferimento maggiore e’ ai colori e alla loro luce….