Lavoro principalmente con superfici monocrome, con cui analizzo la relazione tra "vuoto" e
“spazio”. Questo spazio bianco, che non è vuoto anche se non c'è niente, è un punto molto
importante nel mio lavoro, a cui attribuisco grande importanza: la respirazione dell'immagine
passa attraverso questo vuoto ed è questo spazio che fa vivere le rade pennellate. Del resto,
questo spazio bianco è anche presente nella pittura tradizionale cinese, dove tutte le figure
posseggono un contorno bianco (con scopo catartico).
Inoltre, questo spazio vuoto, è lo stesso che si viene a creare tra la volontà ed il mio gesto
pittorico. Le pennellate concise e limitate esprimono un mondo profondo, raffinato. Del resto
anche questa è una derivazione zen: piccolo attimo di illuminazione in cui atto e potenza
vengono a coincidere.
Importante, per capire appieno il mio lavoro, è immaginare il rapporto che si viene a creare tra il
suo corpo e le sue tele. "Sono abituato a stare seduto di fronte alla tela per molto tempo,
usando il mio corpo per sentire l'energia, usando il mio cervello per ricordare la vita in modo da
trasformarla in un'immagine, e alla fine, senza interruzioni, ecco l’immagine".