Il quadro “Di primavera
in primavera (con Botticelli)” ritrae la parte superiore di una scultura
in tessuto da me realizzata all’età di
36 anni: la XXXVI Primavera. La figura
femminile di stoffa rossa manca del viso, in luogo del quale è presente una cavità
oscura, una sorta di bosco con fiori ed elementi vegetali. Dai brandelli esterni del viso, in
prossimità del vuoto, scendono dei
filamenti di cotone rosso che si fondono con le dita di una delle due
mani, quella sollevata come per l’intenzione di raggiungere il viso. Non vi
sono occhi o altri organi di senso, ma la mano, capace di tatto, vorrebbe
arrivare a toccare il viso per
indagarlo, per verificare di cosa
sia fatto, cosa contenga o nasconda. Le dita restano però ingarbugliate nell’intrico di fili che
scendono dal viso e si fondono con i polpastrelli. Quei
fili fatti di fibre sono la risposta ad una domanda sull’identità,
dicono alla mano della scultura che tutto il corpo di cui è anche essa stessa
fatta, è un corpo di stoffa.
Nel quadro l’ambigua
scena della scultura ritorna in forma bidimensionale. Nello spazio del quadro
la cavità boscosa del viso dilaga oltre i confini della testa e, Intorno alla figura, l’ambiente si fa estensione del bosco/volto. In una porzione del fondo in alto a sinistra,
contro un cielo azzurrino, si staglia un fogliame fitto ispirato a un frammento
della Primavera Botticelliana. Unico
dettaglio non dipinto sono i fili che, anche nel quadro, sono realizzati con
l’applicazione di fili di cotone.
Nei due linguaggi avviene un ribaltamento delle atmosfere.
Nella scultura
l’oscurità del bosco, seppure contenuta e confinata in un piccolo spazio all’interno del tessuto
rosso della testa, resta come un’allusione, mantenendo il senso di un enigma
inquietante perché sospeso, non risolto.
Nel quadro l’oscurità del bosco, passando al paesaggio si
distende e porta un’atmosfera che assume il sapore del racconto. Si saluta l’avvento di una primavera nella
quale, seppure il bosco oscuro dilaga
fluendo dal corpo all’ambiente e insidia il caldo rosso della figura, non pare riuscire in alcun modo
a prevaricarlo.