Nel mondo antico, il Daimonion descrive uno spirito di protezione personale che fa parte dell'Io. Osserva il destino predestinato all'uomo. È solo isolato che la daimonion può liberare l'uomo dal suo destino. Il Daimonion fu spiegato da Socrate come voce interiore di origine divina.
Rappresentarlo, materializzarlo in ambito artistico, era possibile soltanto "lasciandosi guidare" da quell' "istante percettivo" in cui il pensiero fotografa se stesso. Ed è così che è nata quest'opera: immaginando il mio "daimonion" come un anemos ( soffio, vento) che scuote, si ode, passa e poi se ne va, quasi sempre turbando l'animo intimo ma raramente riuscendo a impedirgli il passo nell'errore.