Simbolo identitario, frutto e simbolo dell'evoluzione storica della comunità italiana e di un'antichissima e ininterrotta tradizione ancora oggi attuale e fondata sui principi e sui valori democratici e umanitari delle civiltà occidentali, il crocefisso consiste in una croce latina alla quale è applicato un corpo umano, di sesso maschile, seminudo e senza vita, rappresentante Gesù Cristo, con il capo reclinato sulla spalla, cinto da una corona di spine e con le mani inchiodate ai bracci della croce, i piedi inchiodati al fusto, e il costato trafitto. Sopra il capo, posto sull'asse verticale della croce, vi è la scritta I.N.R.I.(cioè il Titulus crucis). Le dita della mano destra indicano il numero due, simboleggiando che l'uomo è la seconda persona della SS. Trinità.
In alcuni paesi "cristiani" è uso e "costume" esporlo in alcuni spazi o uffici pubblici, come, ad esempio, nelle scuole.
Ma oggi cerchiamo di tutto pur di togliere quella croce (passivo), dimenticandoci di togliere i suoi fantasmi (attivo).
E quando la luce ne crea addirittura altri, allora non vediamo più quella croce, ma solo figure inquietanti.
Perchè la reazione, qualunque essa sia, spaventa sempre.
Perchè è così che dobbiamo vedere.
E' così che dovremmo guardare quella croce.
Ma la mia domanda è: qual è Gesù?
Il corpo sulla croce o l'ombra che vedete?