L'opera prende ispirazione dagli ambienti interni delle vecchie case
coloniche, oggi abbandonate. Nasce da molte avventure d’infanzia trascorse
in campagna. Abitazioni che nascondono segreti architettonici come muri di
grande spessore, vecchi pavimenti, caminetti e lavabi in pietra, tavoli o sedie
tarlate, piastrelle di improbabili fantasie e soprattutto intonaci scrostati
con chissà quale storia.
Seppur in ognuno di questi luoghi si percepisca il senso di abbandono, in
questo silenzio si respira un’ armonia spazio – temporale e un’ indiscussa
attitudine ad una valorizzazione dell’ambiente in sé e, circostante. Immagini
di grande ispirazione che si ripropongono nei frequenti sogni che conducono
ogni volta in una casa vecchia, umile ma dignitosamente degna del suo nome e
che puntualmente sorprende per i suoi tesori inaspettati.