Technical description: The representation is obtained without using colors and exclusively through the use of bleach, given on green cotton, dosed in several coats through the use of specially created stencils.
Description of the work: From the "biofilie" series, this work in particular sees man in the middle of the forest, wanting to reaffirm their mutual importance.
At this moment, art needs to encourage us to be more responsible towards others and the indispensable ecosystem, and also towards the consequences that we will be able to avoid as a sentient species with enormous potential.
The plant world is essential to us for reasons of survival but also of mental health;
nature gives us, in addition to oxygen and sustenance, pleasure for the eyes and psychological support.
With the use of bleach I imprint profiles and shadows of plants with a decorative intent that seeks lightness, but it is in reality a reference to the shadows of Hiroshima: as of the lives only the imprint of the silhouette remains, I wanted to bring back attention to the importance for humanity to avoid leaving similar memories of the environment.
“Anthropocentripetal” biophilia should be a relationship of circular equilibrium between man and environment, of mutual support, to avoid that some pieces of nature remain only residual images. Because everything revolves around man but to the extent that he has responsibilities towards the planet and not in the old egocentric, anthropocentric and selfish way.
Art itself is not enough as a concrete commitment to improve the planet and safeguard it but, it is still a manifestation in the physical plane from the world of ideas or rather it is the mirror of an energetic state, it is a transition from the plane of the mind to the physical world. to be able to return again to the realm of ideas through the observer. A new point of view ready to be grasped so that something so essential does not remain invisible.
Time is appropriate and We are ready
(Cramum 2021 prize as "featured artists" for its formal and content quality.)
Titolo: Biophilia antropocentripeta
Data: 18/09/20
Dimensioni: 96 x 96 x 3 cm.
Materiali: telaio in legno, cotone.
Descrizione tecnica: La rappresentazione è ottenuta senza utilizzare colori ed esclusivamente tramite l’uso di candeggina, data su cotone verde, dosata in diverse mani attraverso l’uso di stencil appositamente creati.
Descrizione opera: Della serie “biofilie”, questa opera in particolare vede l’uomo al centro della selva volendone riaffermare la reciproca importanza.
In questo momento l’arte ha il bisogno di incoraggiare ad essere più responsabili verso gli altri e l’indispensabile ecosistema, e anche verso le conseguenze che potremo evitare in quanto specie senziente dal grandissimo potenziale.
Il mondo vegetale è essenziale a noi per motivi di sopravvivenza ma anche di salute mentale;
la natura ci dona, oltre all’ossigeno e al sostentamento, piacere per la vista e sostegno psicologico.
Con l’uso di candeggina imprimo profili e ombre di piante con un intento decorativo che ricerca la leggerezza, ma è in realtà un richiamo alle ombre di Hiroshima: come delle vite è rimasta solo l’impronta della sagoma, volevo riportare l’attenzione sull’importanza che ha per l’umanità l’evitare di lasciare simili ricordi dell’ambiente.
Biofilia “antropocentripeta” dovrebbe essere una relazione di equilibrio circolare fra uomo e ambiente, di mutuo sostegno, per evitare che di alcuni pezzi della natura rimangano soltanto delle immagini residue. Perché tutto gira intorno all’uomo ma nella misura in cui egli ha delle responsabilità verso il pianeta e non nella vecchia maniera egocentrica, antropocentrista ed egoistica.
L’arte in se non è abbastanza come impegno concreto per migliorare il pianeta e salvaguardarlo ma, è comunque una manifestazione nel piano fisico dal mondo delle idee o meglio è lo specchio di uno stato energetico, è una transizione da piano della mente al mondo fisico per poter tornare nuovamente nel regno delle idee tramite l’osservatore. Un nuovo punto di vista pronto da essere colto perché qualcosa tanto essenziale non rimanga invisibile.
Gaetano Frigo
