Material: colore olio e acrilico,stoffa pantalone con zip e bottone,collage di carta e cartapesta
In
passato quando realizzavo un dipinto, cercavo spesso di concentrarmi su una
precisa problematica della vita umana e di raccontarla.
Ogni
mio quadro aveva un proprio tema diverso dall’altro: abusi minorili, bambini
soldato, l’importanza della famiglia o dell’amicizia, mi obbligavano ad una
riflessione sul tema che mi dettava i colori e le forme che avrei utilizzato.
Ma
nell’ultimi anni qualcosa è cambiato.
Quando
dipingo tendo ad essere più libero lasciandomi guidare dall’intuito e dal caso
senza più dedicarmi a tematiche ben precise della vita dell’uomo.
I
colori e le forme che traccio sulla superficie della tela son guidati dalla necessità
di esprimere quei concetti cardine del mio pensiero che ribadisco in ogni opera
che vado realizzando.
I
protagonisti delle mie opere d’arte sono le linee, i tocchi e le campiture dai
colori luminosi che insieme formano la composizione pittorica e che raccontano
la loro autonoma, pura e intrinseca natura oggettiva di tratti, tocchi,
campiture, linee e colori.
Spesso
le persone mi chiedono quali sono i soggetti dei miei dipinti. A questa domanda
vorrei rispondere così: i soggetti dei
miei dipinti sono le linee, i tratti, i tocchi, le campiture e i colori che
formano la composizione del mio dipinto. Ma so benissimo che non riuscirei
a farmi capire. Perché è uso comune nel mondo dell’arte definire il soggetto di
un quadro (o di qualsiasi altro genere di opera) come: ritratto, autoritratto,
natura morta o un paesaggio.
Ritratti,
autoritratti, paesaggi o altro delle mie opere, non hanno alcun significato e
non raccontano un tema specifico. Ma sono solo pretesti che mi aiutano a creare
una composizione pittorica nella quale sento di riuscire ad esprimere con
naturalezza il lato positivo della mia personalità lasciando fuori la mia parte
negativa.
Amo
usare colori puri, corposi e luminosi, perché credo che grazie alla luminosità
e alla purezza di questi mezzi posso rivolgermi al pubblico con più chiarezza e
trasparenza donando un’opera ricca di energia spirituale positiva.
Sento
il bisogno ossessivo di creare un’opera che sia la più luminosa possibile: la più luce delle luci, ricca di energia
positiva capace di illuminare il lato negativo della vita nel mondo.
Credo
che il compito dell’artista sia proprio questo: creare opere ricche di
positività e bellezza che siano capaci di confrontarsi con le guerre, le
violenze domestiche, gli abusi, e tanto altro di negativo che esiste nel mondo.
Pur
sapendo che è utopia, spesso quando dipingo, amo ripetere nella mia mente
queste parole:
Voglio un’arte
che sia capace di rinvigorire la fiducia delle persone che credono nel lato
positivo della vita. Voglio un’arte che sia capace di far
ritrovare la fiducia alle persone che stanno perdendo la speranza nella vita.
Ma soprattutto, voglio un’arte che sia capace di convertire l’odio in amore nei
cuori e nelle menti delle persone che coltivano il lato negativo della vita.
Le
mie composizioni pittoriche caratterizzate da piccole pennellate e da campiture
colorate, o i miei bassorilievi pittorici realizzati attraverso l’utilizzo di
materiali diversi e ricoperti di colori, raccontano anche una storia di
minuscole forme microscopiche. I quark, gli atomi, le molecole simili a
mattoncini da costruzione formano oggetti più grandi e complessi che insieme
compongono l’universo, dove tutte le cose contenute al suo interno, se pur
percepiti da noi materialmente diversi, in realtà son tutti composti della
stessa materia chiamata energia.
È
proprio questa energia (per me è la manifestazione della vita dell’universo
nella sua totalità) che cerco di imprigionare nelle mie opere perché da esse
possa sprigionarsi una dinamica e luminosa spiritualità.
Amo
dipingere l’idea che l’universo stesso sia Dio e che tutte le cose (gassose,
liquide e solide viventi o non) al suo interno siano piccole o grandi parti di
Lui.
Per
me credere in Dio significa anche definirlo una Entità immortale e infinita. Non
condivido le idee di chi afferma che la continua espansione dell’universo (Dio)
porterà alla sua inevitabile fine. Al contrario, con i miei colori dipingo le
teorie di chi afferma che l’universo abbia una vita infinita.
Amo
colorare l’idea che la materia tangibile o intangibile, visibile o invisibile
che si distrugge nell’universo si tramuti in energia pronta per creare qualcosa
di nuovo permettendo all’universo di rigenerarsi all’infinito; dipingo anche l’idea
dell’esistenza di più universi che muoiono e nascono seguendo il ciclo della
vita proiettata all’infinito.
Questi
sono i motivi che mi spingono a creare opere che si avvicinano ad una
composizione più astratta nella quale le forme delle cose del mondo sembrano
svanire. I miei dipinti non hanno lo scopo di raccontare eventi, personaggi, paesaggi
o oggetti del mondo: vogliono raccontare sempre una realtà totale, unica,
infinita e universale della vita dell’universo /Dio.
L’utilizzo
di materiali diversi e ricoperti di colori, dei miei bassorilievi pittorici è dettato
sia dal bisogno di unire la disciplina della pittura con quella della scultura,
sia per raccontare qualcosa di semplice e naturale che è dettato dal mio cuore:
il desiderio di ritornare nella bellissima, ingenua, fantasiosa e libera età
primitiva di bambino che taglia, incolla, assembla, strappa, per creare
qualcosa di unico e straordinario.
Il
suo mondo.
“Alma
dell’universo”