Achos

“Achos è il dolore della paura [...]. Il panico e l'angoscia di trattenere ciò che già avevi […]. Il silenzio del dolore di fronte all'indicibile” (Fdz. Cao, 2011, p.46).Una volta che la mia idea è emersa, è sconvolgente riconoscere in essa il coraggio contagiato trasmesso da grandi referenti della prima metà del secolo scorso, Fontana (1899-1968), il suo spazialismo e ridefinizione del significato dell'arte o, riprendendo un passo precedente, Ramon y Cajal (1852 - 1934), chi estrapolò la sua analisi scientifica al contesto artistico e fece, dei suoi studi pionieri, un legame irripetibile tra neuroscienze e arte. Con forme e forme uniche, niente e tutto mi sorprende perché si ripete e si adatta alle esigenze individuali che, in sintesi e tra picchi, formano la vita collettiva: un bel cammino di magistrale saggezza, coronato di nobiltà e filosofia, nella migliore compagnia di chi lo coltiva e che, sia in prima linea o nell'ombra, ti loda e ti nutre mostrandoti l'immenso frutteto che dopo tanti anni di passaggio, in un solo istante, è capace di far germogliare questa e tante altre idee.