Questo lavoro, che considero la prima opera e non uno studio come le precedenti, nasce dopo l' alluvione avvenuto nella notte tra il 15 e 16 settembre 2022 nella Regione Marche , colpendo un vasto territorio dall'entroterra alla costa nella provincia di Ancona e di Pesaro e Urbino. Rinascita , nome dell'opera, racconta l'evento dal punto di vista degli alberi e di ARBOR project.
ARBOR , dal latino Albero, è un nuovo ciclo di opere in estemporanea dedicato alla Natura.
Uso materiali naturali per decorare la corteccia e quindi l'opera è completamente biodegradabile o rimovibile facilmente con acqua o pioggia. Non danneggia gli alberi.
L'intervento si potrebbe definire un'opera di Tree Art, una tecnica che vuole unire la potenza della scultura e l'impermanenza della street art per generare nuove visioni in connessione con gli alberi.
Il progetto nasce dal desiderio di avvicinarmi alla natura, di lavorare nei boschi e in luoghi speciali, e di potermi ispirare sul luogo, lasciare che un albero mi parli, sentire il suo respiro, la sua storia… Sperimentare la connessione con il Regno Vegetale attraverso l'Arte.
L'intervento artistico avviene quindi direttamente sui tronchi e sui rami degli alberi dopo un momento di ascolto, scoperta e meditazione.
Si tratta di realizzare altorilievi figurativi, astratti o concettuali con impasti di terra, paglia e acqua che verranno successivamente dipinti con pigmenti naturali, acqua e uovo. L'effetto finale è un'intaglio impossibile, una corteccia che rilascia suggestioni, visioni e riflessioni.
Non c'è una lista di soggetti da realizzare, l'esecuzione è una performance che vivo al momento ascoltando l'ambiente che mi circonda.
*Guarda il video al link sotto :
https://www.youtube.com/watch?v=kwdKLQWPZRA
La visione della devastazione di quei luoghi mi ha scosso profondamente, in particolare mi riferisco alle zone di Cantiano e Cagli , nei pressi dei fiumi che le attraversano (Burano, Bosso, Candigliano). Di quei paesaggi mi nutrivo, mi ispiravo.
Le acque che avevano accompagnato la tragedia erano lo stesse che mi avevano rigenerato nell'estate che stava terminando. Restavo a galla e mi lasciavo trasportare dalla corrente; osservavo dal basso, col naso all'insù, le chiome degli alberi e mentre nuotavo lungo i canyons, la bellezza della natura mi cullava in armonia. Rimanere sotto una cascata con gli occhi chiusi e sentire il flusso, la potenza dell'acqua che rimbalza sulla pelle lasciando una traccia simile ad un abbraccio che ti massaggia l'anima e il corpo. Era un'unione, un sentirsi a casa, un'energia che ti ricorda l'esperienza della vita, che ti fa sentire nel posto giusto a goderti l'equilibrio con ogni cosa.
Dopo due settimane dall'evento catastrofico mi reco verso quei fiumi, in quelle stesse acque.
Non riconoscevo niente. Se mi avessero portato lì bendata non avrei saputo dire dove mi trovavo.
Era una visione devastante. Non tornerà mai come prima. Gli alberi rimasti in piedi avevano escoriazioni nella corteccia, segni di una furia che ha scagliato contro di loro tonnellate di fango, piante sdradicate ed enormi pietre che sono volate in aria sconvolgendo ogni riferimento modificando il paesaggio per sempre.
Un grande albero attira la mia attenzione. Era adagiato come un cadavere lungo l'argine rotto del fiume. Non aveva più foglie per poterlo riconoscere, la sua chioma era scomparsa. La sua corteccia ferita. Resto lì un pò, esploro l'ambiente circostante, cerco riferimenti, ma era tutto ugualmente distrutto. Il fango era ovunque, aveva coperto ogni cosa come quando nevica. Solo che fango il rimane, non si scioglie. Resta in ascolto, la connessione si crea immediatamente. Ho una visione chiara e ispiratrice: quel fango , così distruttivo , tra le mie mani poteva trasformarsi in creazione . Ho sentito che potevo donare a questo tragico evento una poesia, purificare il dolore attraverso l'Arte . Uso il fango e l'acqua dell'alluvione per rigenerare l'albero che avevo notato. Ricostruisco la sua corteccia che la tempesta gli ha strappato via. Mentre lavoro, ma solo tempo dopo, sento un fortissimo odore di morte. A due metri da me vedo una carcassa, forse di pecora, che penzolava sul fiume. Ero circondata dalla morte, tutto parlava di devastazione…ma guardando in direzione della carcassa noto un rametto dell'albero pieno di gemme che poteva fiorire. L'albero aveva accolto la mia poesia e stava restituendo la sua . Taglio il rametto, lo metto in acqua a radicare e dopo un quasi un mese la prima foglia si mostra….Ora so che è un pioppo e che verrà ripiantato la prossima primavera.
La rinascita sta avvenendo ora .