Ad Ostuni, stagliato in Terra, un grande Sole splende all'Alba dell'Est. Un Sole, bianco di antichi merletti, si posa nell'orto dei giardini della Grata. Luogo dove semi antichi affondano le radici di un futuro di libertà, biodiversità e conoscenza, grazie a mani sapienti e sagge menti. Di balle di fieno e centrini, un grande cerchio diventa Tempio di natura, sostenibilità e bellezza. Un grande Sole che guarda al Cielo di giorno e all'Infinito di notte. (Bernardo Palazzo, autore)
“Il Grande Sole è un progetto sincretico, di integrazione sperimentale tra arte, territorio e agricoltura sostenibile. Circa 60 rotoballe di paglia sono disposte in geometria circolare, con apposti centrini di pizzi e merletti fatti a mano che guardano al cielo. Percorrendo i sentieri che attraversano i due anelli esterni è possibile osservare le piante ortofrutticole biologiche e le sementi antiche di volta in volta piantate nel corso dei mesi e che rendono Il Grande Sole un’installazione vivente, in continuo movimento e dai colori cangianti nel tempo. Proseguendo si giunge al nucleo interno, ospitante un grande centrino sospeso del diametro di circa 7 metri e costituito da centrini più piccoli che, tra raggi di sole e ombre di merletti, favorisce la contemplazione dello spazio e la consapevolezza di essere parte di qualcosa più grande, da preservare. Il Grande Sole rientra nel percorso di dialogo dell’artista con l’Universo attraverso l’interazione tra paesaggio e le figure frattaliche rappresentate nei centrini, diventando archetipo e simbologia del Sole in Terra, quale buon auspicio di abbondante raccolto. (Luca Palazzo, curatore e fondatore di Luzzart APS e SYNCRETIC – Unici e Uniti).
Il Grande Sole, è un’installazione ideata per Ostuni, ospitata all’interno degli orti urbani comunali I Giardini della Grata, a valle della Città Bianca a ridosso della Chiesa della Madonna della Grata.
La scelta dei Giardini della Grata non è casuale. “Gli orti peri-urbani di Ostuni nascono nel periodo medievale sui resti di un antico villaggio messapico risalente al IV-V secolo a.C. Le cisterne, con volte a campana, probabilmente erano tombe messapiche riconvertite a deposito di acqua. Recupero e valorizzazione dei Giardini, della nostra biodiversità orticola, sono la visione della cooperativa Biosolequo, che nel gestire gli orti peri-urbani di Ostuni si propone di dare valore alla tradizione, ai sapori e alla terra nell’ottica che il buono e il bello possano valorizzare il nostro territorio. In collaborazione con la Fondazione Seminare il Futuro la cooperativa ha avviato una sperimentazione di varietà recuperate dal nostro territorio e non solo, adatte all’agricoltura biologia attraverso tecniche agricole in aridocultura, dimostrando che è possibile produrre in assenza totale di acqua o utilizzandone pochissima, grazie alla scelta delle giuste varietà e gestendo il terreno con saggezza e rispetto della Terra.” (Antonio Capriglia, fondatore di Bio Solequo Coop)
Per la Fondazione Seminare il Futuro, infatti, il seme è il punto di partenza di un ecosistema agricolo. Per questo lavora per il recupero, la salvaguardia e la promozione della biodiversità e di semi 100% adatti all’agricoltura biologica, capaci di crescere senza l’impiego di prodotti chimici di sintesi, promuovendo anche la ricerca e lo sviluppo di nuove varietà in grado di affrontare i cambiamenti climatici, garantendo così un’agricoltura sana e rispettosa della salute dell’ambiente e dell’uomo.
Il Grande Sole vuol essere, quindi, uno spazio condiviso di fertilità, bellezza e buone pratiche, dove agricoltori, ricercatori e visitatori possano evolvere assieme, in modo responsabile e sposando una visione sincretica dell’esistenza, consapevoli di essere tutti parte di un unico grande essere vivente, la Natura, la cui sopravvivenza e salubrità dipendono dalle scelte quotidiane di ognuno di noi. (Luca Palazzo, curatore e fondatore di Luzzart APS e SYNCRETIC – Unici e Uniti).
La scelta dei centri all’uncinetto è il risultato di una profonda ricerca del designer sul legame delle forme in essi rappresentate e sul valore antropologico dell’elemento del “centrino”, quale simbolo di un sapere antico custodito dalle donne, tramandato di generazione in generazione e presente nella maggior parte dei nuclei familiari dei diversi continenti.
Nei ricami in crochet ("uncinetto"), infatti, è possibile ammirare disegni antichi, geometrie sacre, definite frattali: ovvero rappresentazioni esemplificate dalla struttura molecolare della materia, così come ad esempio i cristalli d'acqua studiati dallo scienziato giapponese Masaru Emoto, o le “figure perfette”, utilizzate come simbologia alla base di molte filosofie, credo religiosi, scienze e discipline meditative. Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatte le stelle. (Cit. Carl Sagan)
L'arte dei centrini è stata praticata in tanti luoghi d'Europa, della Puglia e del mondo. Un'arte realizzata da donne, che con grande pazienza e tecnica realizzano disegni, quasi fossero dipinti, traendo ispirazione dalla natura. Donne che hanno espresso gli stessi disegni come attingendo ad una biblioteca astrale collettiva, la stessa da cui hanno attinto i nostri avi nel mondo e che è dentro di noi ed in ogni forma di vita in natura.
Art-designer: Bernardo Palazzo
Coprogettazione: Luzzart – Syncretic Agency APS
Coordinamento e curatela: Luca Palazzo, SYNCRETIC – Unici e Uniti
Ente committente: Comune di Ostuni
Collaborazioni: Cooperativa Bio Solequo