In "Eclissi totale su uno scenario inverso", un mio racconto fantastico con funzione saggistico-divulgativa sulla Prospettiva Inversa, ho inserito un... Read More
In "Eclissi totale su uno scenario inverso", un mio racconto fantastico con funzione saggistico-divulgativa sulla Prospettiva Inversa, ho inserito un ampio corredo d'illustrazioni a colori che si alternano con la cronaca delle movimentate vicende che coinvolgono il protagonista durante una notte di Ferragosto per le vie storiche di Roma. Queste immagini, pur avendo un ruolo fondamentale nella definizione del clima emotivo della narrazione, hanno anche la funzione di prefigurare, nella percezione mentale del lettore, una serie di paradossi percettivi assunti come degenerazioni allucinatorie abnormi da parte del protagonista, che troveranno poi invece, nella seconda sezione del libro, la loro lucida e coerente spiegazione razionale sulla scorta dei rigorosi criteri ottico-disciplinari su cui si basa la Prospettiva Inversa. Questo è un particolarissimo e rigoroso metodo di rappresentazione grafica dello spazio e degli oggetti materiali da me sviluppato che, a differenza della ben nota Prospettiva Lineare d'origine quattrocentesca, coordina una quantità infinita di punti d'osservazione permettendo di osservare ciascun oggetto da un gran numero di angolazioni diverse, pur mantenendo dello stesso un'immagine assolutamente continua, conservandone quindi intatta la riconoscibilità fisionomica. Ciò che queste otto immagini raffigurano è quindi una serie di scenari da me predisposti per mettere in risalto, anche attraverso la presenza di figure umane, i principali connotati percettivi di questo tipo di rappresentazione dello spazio: le immagini degli oggetti e delle figure si dilatano con la distanza, la volta celeste scompare dal campo visivo e l'orizzonte si trova al di qua degli scenari stessi. In alcune delle otto immagini ho anche applicato l'Illuminazione Avvolgente, un accorgimento rigorosamente innaturale ma efficace finalizzato a descrivere meglio visivamente le distintive volumetriche degli oggetti.
L'irripetibilità dell'improvvisazione creativa da un lato e l'austera ricerca di formule universalmente ripercorribili e trasmissibili dall'altro individuano, secondo mentalità diffusa, due avverse attitudini artistico-operative inconciliabili. Tuttavia esse non esprimono propensioni fra loro necessariamente ostili: forse entrambe andrebbero piuttosto considerate quali fasi alterne e complementari d'un processo binario, i passi destro e sinistro nel nostro naturale incedere avanzando. Ma può darsi che altre simili "false antitesi", retaggi caparbi di vicende culturali più o meno remote, vadano respinte per poterci affrancare da atteggiamenti pregiudiziali e manichei inclini a negarci consapevolezze non Ancora Raggiunte: Culture "tecnico-scientifiche" contro "umanistico-letterarie"; visualità, sonorità o verbalità scisse fra loro; figurazione contro astrazione; esuberanza contro rigore; realismo contro soggettivismo; sperimentazione contro divulgazione. Ogni categoria mentale è solo uno strumento artificiale che, proprio perché strumento, ha una sua utilità solo provvisoria, storica: la realtà non si compone di comparti stagni.