Sophia Zaccaron nasce a Conegliano nel 1991 e si diploma in Design Industriale all'Istituto d'Arte di Vittorio Veneto.
Cresce in un clima culturalmente vivace dove si intrecciano tutte le arti, da quelle figurative con pittura, scultura e fotografia, fino alle arti performative approcciandosi quindi agli ambienti teatrali e musicali. Crescendo sviluppa, attraverso un percorso introverso, le proprie doti creative di cui dimostra essere ricca fin in tenera età.
Incoraggiata dal frequente contatto con figure portanti del mondo culturale contemporaneo, Sophia impara a frequentare autonomamente gli ambienti ed i circuiti del mondo artistico, iniziando a maturare un proprio stile poliedrico.
Nel 2005 a soli 14 anni, collaborando con l'artista Luca Bonetti e Claudia Azzalini, vince il concorso ArtInIce a Livigno (SO) realizzando "Zen Zen", scultura interamente in ghiaccio alta 4 metri raffigurante un buddha a tre teste.
Il premio attira l'attenzione della stampa locale facendo guadagnare a Sophia i primi riconoscimenti pubblici del suo potenziale artistico.
Nel 2009 partecipa al concorso "Seconda vita all'imballo" indetto da Electrolux (PN) dove conquista il premio speciale, l'azienda darà seguito commerciale all'idea di Sophia.
L' opera "Ricordi di violenza" viene pubblicata nel catalogo "A' Rebours" della Biennale Giovani di Trento del 2012 nella quale espone due elaborati.
Dimostrando la sua versatilità artistica, produce prototipi di borse handmade con l'uso del tipico pezzotto Valtellinese. La collezione di borse viene considerata innovativa, tanto che il quotidiano "La Provincia di Sondrio" le dedica a pagina intera un articolo dettagliato.
Durante la 57° rassegna Internazionale d'Arte contemporanea Biennale di Venezia partecipa con lo staff dell'artista statunitense Anna Halprin alla Performance "Planetary Dance".
La sua sensibilità volge in tutte le direzioni, tanto da spingerla ad essere parte attiva in diverse associazioni artistiche e culturali dislocate in tutto il territorio Italiano, inizia anche un percorso da attrice che la porta a esibirsi in numerosi teatri e set cinematografici in tutta Italia. Entra a far parte come socia e consulente artistica nell'Associazione Culturale Ambriajazz, dove alcuni musicisti di vario genere scelgono la sua arte come copertina per i loro progetti musicali.
Approda nel mese di dicembre 2017 nella Città di Marino (Roma) con una sua opera alla rassegna d'Arte Soul's Messengers, patrocinata dall'Accademia Internazionale Città di Roma ed ospitata nello storico Palazzo Colonna, sede municipale.
A giugno 2018 Gutemberg Edizioni stampa un catalogo d'arte contemporanea dove è presente il dipinto “mare” di Sophia.
A giugno 2018 in collaborazione con Spoleto Arte, partecipa con una sua opera a “Io, La mia arte” collettiva di pittura, scultura e fotografia presentata da Vittorio Sgarbi presso Artemente Gallery a Jesolo; nello stesso mese con Accademia dei Partenopei di Napoli, prende parte all'iniziativa Arte Firenze, collettiva d'arte contemporanea. Espone due opere all'interno del prestigioso Auditorium al Duomo, Firenze.
Nel mese di agosto 2018 partecipa alla collettiva d'Arte “Scarpatetti” di Sondrio e nella stessa settimana espone nel prestigioso Palazzo Tanzarella di Ostuni (Brindisi), alla mostra d'Arte Contemporanea “Pure White” con la mostra “Picasso, L'Altra Metà del Cielo”.
Una sua opera è in esposizione permanente alla Galleria d'Arte Contemporanea Antica Saliera di Lecce.
A settembre 2018 partecipa a “Premio Mestre di Pittura” e negli stessi giorni, entra in classifica come finalista in Arte al Premio Accademico Internazionale di Poesia e Arte Contemporanea Apollo dionisiaco Roma 2018, dove le viene scritta e dedicata una critica in semiotica estetica dell’opera “Hallucination”.
A ottobre viene invitata a partecipare al “Premio Internazionale Arte
Laguna” di Venezia dove presenta due installazioni di cui una
interattiva, un dipinto e un cortometraggio.
Nel dicembre 2018 espone a Vittorio Veneto la sua prima mostra
personale e durante il vernissage dipinge, sotto gli occhi di tutti i
presenti, un’opera che nasce direttamente in quel momento sulle note
della musica suonata dal vivo. Molti invitati si sono emozionati e
descrivono l’evento come unico e irripetibile.
Segna il nuovo anno escendo in Russia, sul mensile d’Arte e
Spettacolo RussiaPrivet, un articolo che parla di Sophia e la sua arte
in modo completo, con ben tredici fotografie di rispettive sue opere.
A febbraio poi, viene invitata a esporre alla Galleria Art Luxury di Milano per un’altra sua mostra personale.
Nel mese di marzo 2019 invece, due suoi dipinti si spostano fuori
dall’Italia per partecipare a una mostra d’Arte Contemporanea
Internazionale a Barcellona, alla BCM Art Gallery.
Trasferitasi a Roma nel mese di giugno 2019 partecipa al Concorso Nazionale di pittura Dantebus Bazart.
Finalmente nel luglio 2019 Sophia riesce a coronare il suo sogno
portando una sua opera alla Biennale Internazionale d’arte di Venezia,
esponendo nel padiglione del Bangladesh a Palazzo Zenobio.
La sua ricerca pittorica attuale si basa sullo studio della luce e del colore in base allo spessore: i suoi quadri sono "vivi" perché a seconda della luce che ricevono cambiano radicalmente. L'uso che fa dell'oro richiama l'usanza giapponese che prende il nome di Kintsugi dove si va a riparare un oggetto, solitamente in ceramica, con l' oro per dare valore allo stesso. Per l'artista questo va a "riparare" l'anima dove è stata ferita dando valore all'esperienza. Le piace lavorare in grande e spaziare con gli occhi nel dipinto, la stessa creazione diventa performance perché lavora il gesso direttamente con le mani e il corpo, questo diventa un'esperienza sensoriale che la collega direttamente all'opera, diventando essa stessa un prolungamento della sua anima. Il Critico d'arte e Assessore Antonella Uliana ha scritto un bellissimo testo sul suo percorso artistico che nasce fin da quando era bambina.