Veljko Vljarević nasce ad Užice (Serbia) il 15.09.1991. Dopo un’infanzia segnata dall’avvicendarsi degli eventi che portarono alla disgregazione della Yugoslavia, Valjarević si avvicina al mondo della pittura e del disegno completando proficuamente studi di settore prima al Liceo Artistico di...
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Veljko Vljarević nasce ad Užice (Serbia) il 15.09.1991. Dopo un’infanzia segnata dall’avvicendarsi degli eventi che portarono alla disgregazione della Yugoslavia, Valjarević si avvicina al mondo della pittura e del disegno completando proficuamente studi di settore prima al Liceo Artistico di Užice e successivamente in Accademia a Kragujevac, dove si laureerà nel 2015 sotto la supervisione di Zeljko Djurdović, già pittore affermato. Lo stesso anno, Valjarević ottiene un Master di secondo livello con una tesi sulla “temporalità della tragicità e della degradazione dell'uomo nel processo dell'esistenza”sempre sotto la supervisione del Prof. Djurović.
L’opera di Valjarević offre allo spettatore un variegato immaginario iconografico, carico di misteri, atrocità, illusioni e realtà. Per realizzare le sue opere, l’artista utilizza tecniche e supporti differenti: inchiostro su carta, olio su tela, piatti e materiali di recupero. Figure dai tratti per lo più mostruosi e il ripetersi di simboli - come lo scarabeo, ad esempio, che nella tradizione egiziana è simbolo di rinascita o resurrezione, o ancora alberi e croci - che alludono a vicende storiche, religiose e della contemporaneità, e che concorrono a coinvolgere l’osservatore in un viaggio di ricerca introspettivo.
Fondamentale per l’artista è il disegno, con cui fa esplodere tutta la sua carica visiva: deformazioni caricaturali che, insieme all’utilizzo di colori talvolta contrastanti, amplificano la drammaticità delle scene e dei soggetti rappresentati. Veljko sembra ritornare ad una figurazione primitiva nel tentativo di riscoprire le origini e liberare l’inconscio. Egli riporta la figura umana al centro dell’osservazione, cogliendo un fenomeno irreversibile: il decadimento dell’uomo.
Egli combina e reinterpreta tradizioni artistiche, letterarie e iconologiche di provenienza disparata, ricostruendo una lettura personale della società, dei suoi vizi e della sua storia; il segno dell’artista restituisce immagini che generano emozioni piene di angoscia e paura. Quella di Veljko è un’arte introspettiva che rifiuta il concetto di un’arte piacevole alla vista, e che concentra l’occhio sull’interiorità più profonda dell’animo umano.