Pensavo al blu e al rosso. Alla fragilità e alla forza. Alla porcellana e alla tela. Pensavo a come un intreccio tra questi due materiali e colori sia necessario, fino allo scoppio, alla pulsione, all’arte.Pensavo a me, Caterina, nomade e...
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Pensavo al blu e al rosso. Alla fragilità e alla forza. Alla porcellana e alla tela. Pensavo a come un intreccio tra questi due materiali e colori sia necessario, fino allo scoppio, alla pulsione, all’arte.
Pensavo a me, Caterina, nomade e prigioniera allo stesso tempo. In un “forno”, come le opere di porcellana che realizzo con pigmenti, materiali preziosi ed elementi estranei per lasciarle parlare di sé. Poi l’opera scoppia, si tramuta, diventa altro. Au delà des dégâts. Con lei la tela From the Core che cerca di liberarsi con la sua materia nuda e la forza del rosso che la inspessisce, e lei che prova a fuggire, espandersi. Lei nomade come me, tra Italia, Germania, Inghilterra, Scozia, Qatar e Francia dove nel 2006 è diventata impellente la mia esigenza di esprimermi attraverso l'arte.
Pensavo a una creatura, luce e ombra, che prende spazio su una tela blu e la rende casa universale. Solo i più temerari possono vederla ed essere accolti nella sua galassia. Ici et ailleurs è l’introspezione e insieme il bisogno di condivisione di una risposta. La risposta sulla porcellana si tramuta in esigenza di dare ordine per Héritage Nippon 4. Una disciplina che viene subito frantumata dal caos del suo fondo, mine vaganti blu che si intersecano e raccontano la mia storia, di una artista presente nelle porcellane che realizza, nel “forno” che le cuoce e sulla tela che sprigiona la creazione più immediata.
Rompo le frontiere tra le pratiche artistiche e le metto in comunicazione. L’immediatezza gestuale delle tele si incontra con la porcellana e i suoi tempi fatti di tappe di cotture a diverse temperature che variano in funzione dei colori e dei materiali utilizzati. Ogni volta che metto in cottura una nuova opera, accetto il rischio e la sorpresa che ne consegue alla sua uscita.
Ho esposto ed espongo questo mio sentire tra Parigi, presso le gallerie 3F, du Genie e altre ancora, al Palazzo Reale di Genova, a Londra, in Scozia e come un’impronta lungo tutto il mio viaggiare.Come il solco che graffia le mie opere e rimane indelebile. Che sia la traccia della prossima rottura?