Anna Paparella nata a Bari il 05 novembre 1971. Conseguito diploma di perito tecnico commerciale presso l’Istituto “Tommaso Fiore” in Modugno (Ba) nell’anno 1990. Dal 1992 al 2004 alle dipendenze di studi commerciali con mansione di contabile. A dicembre 2017 partecipazione al Vanitas'...
Read More
Anna Paparella nata a Bari il 05 novembre 1971. Conseguito diploma di perito tecnico commerciale presso l’Istituto “Tommaso Fiore” in Modugno (Ba) nell’anno 1990. Dal 1992 al 2004 alle dipendenze di studi commerciali con mansione di contabile. A dicembre 2017 partecipazione al Vanitas' market Cremona. Aprile 2018 esposizione presso la “Mostra Internazionale dell'artigianato” a Firenze Organizzazione da quattro di un temporary shop nel centro storico di Polignano a Mare (Ba). Inserita tra gli artisti sul sito riciclarte;( http://www.riciclarte.it/artisti/paparella-anna/ ). A settembre 2018 selezionata come fashion designer per una sfilata di moda: “ Puglia Fashion Inclusive “ – Trani; Selezionata per la settima edizione di “Ridefinire il gioiello “che si inaugurerà il 24 novembre 2018. Selezionata per la mostra “Riuso d’arte o arte del riuso “ che si terrà dal 3 al 9 gennaio 2019 presso la galleria “Area contesa arte". Biografia poetica Dopo dieci anni dietro una scrivania con la mente rivolta sempre alla moda, è nata in me la voglia di realizzare creature sciroccate. E avendo un’indole polimaterica e poliedrica, ho sempre guardato con entusiasmo i diversi materiali che ho avuto modo di trattare. Sin da piccola ho lavorato all'uncinetto. Esso costituisce per me una necessità esistenziale, in quanto questo strumento ha scandito delle tappe fondamentali nella mia vita. Solitamente lavoro all’uncinetto senza schemi ideati da altri, poiché li concretizzo leggendoli nella mia mente. Ritengo che con l’uncinetto tutto sia possibile e che si possa dare spazio alla tradizione così come anche all’inventiva. Inoltre, nell’ ideare manufatti all’uncinetto, due anni fa ho dato vita ad un progetto “RRXX”, volto alla realizzazione di accessori e borse con lastre raggi X, RMN e Tac. Ho brevettato il progetto presso la Camera di Commercio di Bari come modello d’utilità. I mie occhi brillano nel ridare vita ad un oggetto ormai dismesso. Le lastre radiologiche di uso domestico sono in plastica con sali d’argento destinate all’indifferenziato, danneggiando l’ecosistema, mentre le lestre trattate trattenute da enti ospedalieri sono trattate togliendo loro i sali d’argento. Essendo cresciuta nella piccola sartoria di mia madre, posso dilettarmi anche con il cucito.