Le fotografie satellitari di Max Serradifalco sperimentano i confini tra viaggio, fotografia, geografia e arte digitale. La sua ricerca artistica inizia nel 2011 con il progetto Web Landscape Photography, nel quale ha virtualmente viaggiato per tutto il pianeta sperimentando un...
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Le fotografie satellitari di Max Serradifalco sperimentano i confini tra viaggio, fotografia, geografia e arte digitale. La sua ricerca artistica inizia nel 2011 con il progetto Web Landscape Photography, nel quale ha virtualmente viaggiato per tutto il pianeta sperimentando un nuovo modo di osservare e reinterpretare i paesaggi della Terra. È stato tra i primi artisti al mondo ad aver realizzato serie fotografiche, collage digitali e recentemente anche sculture 3D con il solo utilizzo delle mappe satellitari, tramite il web. Una ricerca la sua che ha anche un fine ambientalista ed etico volto a rinforzare la crescita sostenibile della Terra attraverso l’estetica intrinseca e creativa della natura. Gli scatti di Serradifalco sono astratti e figurativi al tempo stesso. Astratti in quanto fondazione di un campo visivo che poggia sull’autonomia di un linguaggio grafico e cromatico che promana direttamente da un satellite; figurativi perché rappresentano l’esito formale di un’ars combinatoria densa di assonanze con gli azzardi letterari di Italo Calvino e di Georges Perec, restituendo sulle fotografie immagini immediatamente intellegibili, preludendo, però, a significati ulteriori, a diverse e non omologate chiavi di lettura del presente, allo spazio reale della geopolitica contemporanea. I suoi lavori sono stati selezionati nel 2015 da Adobe per la pubblicazione del catalogo "Behance"; selezionate nel 2017 per il progetto "Samsung The Frame"; premiate agli IPA nel 2012 e al MIFA nel 2015. Ha esposto in musei, fondazioni e gallerie d'arte in Italia.