Una dote innata per il disegno si manifesta già nell'adolescenza, ma senza
consapevolezza che generalmente invita a un’ulteriore esplorazione del dono. In effetti, ne ha solo bisogno
osservare un oggetto dal vivo o attraverso una foto per riprodurlo esattamente. La sua mano destra con
una matita fa miracoli, ma a lui sembra una cosa tra tante. Come piantare un chiodo
nel legno con un martello.
Ciò lo portò a trascurare il mondo espressivo delle immagini e a perseguire altre strade. In effetti, lui
si laurea in scienze politiche a Roma e intraprende la libera professione di manodopera
consulente.
I colori gli hanno sempre instillato un certo stupore reverenziale, ma all'età di 63 anni
accade l'imprevisto. Una strana coincidenza lo porta a realizzare il suo primo dipinto.
Il lettore di questa biografia si chiederà da dove sia venuto quell'impulso a prendere in mano i pennelli
da. Qualcosa di inaspettato e completamente fuori contesto dal suo ufficio amministrativo
vita.
Ma a parziale compensazione della semplice curiosità, va detto che a volte le cose vanno bene
bisogno di tempo per giungere a buon fine.
Per comprendere questa svolta, può essere utile sapere che qualcosa dentro di lui ha sempre
lo spinse ad interessarsi all'arte in generale, ma soprattutto alla pittura. Nel suo tempo libero
passa ore a leggere articoli critici su pittori famosi di varie epoche, e
osservando ossessivamente i loro dipinti, acquisendo la dimestichezza con il mondo del colore che
si rivelerà improvvisamente utile.
Da viaggiatore incallito qual è, visita i musei più importanti d'Europa e
negli Stati Uniti, anche se quelle esperienze lo lasciano insoddisfatto del ritmo troppo veloce
tipico delle incursioni nei templi dell'arte.
Poi con l'avvento di Internet, la sua curiosità per la pittura ha trovato il necessario
approfondimento.
Allora, tornando alla svolta verso la gioia immensa della pittura, possiamo dire così
arriva quando istintivamente decide di mettere alla prova l'approfondita cultura di storia dell'arte accumulata
negli anni.
Inizia prima con i colori a tempera su cartoncino perché gli sembrano meno complicati
lui da usare. Poi passa lentamente all'olio su tela alla ricerca di una maggiore brillantezza. IL
le prime volte sperimenta e accumula errori, come quando gli capita
usa più olio di lino del necessario e il dipinto impiega sei mesi per asciugarsi.
Fino a quando non passa all'uso dell'acrilico su tela per ottenere un'estetica più moderna
effetto.
In sintesi, è un artista autodidatta colto, influenzato principalmente dall'impressionismo,
Post-impressionismo, fauvismo e pop art.
Ma il maestro che lo mette letteralmente sottosopra è il pittore britannico contemporaneo
David Hockney. I suoi dipinti gli insegnano a osare con la tavolozza, immaginando audaci, inauditi
di colori, allontanandolo dal riprodurre pedissequamente la natura per esaltarne al tempo stesso la bellezza
non rinunciando mai a trasmettere l'intensità personale sulla tela.
In questo lui, insieme a Hockney, si mostra fedele a quanto scrisse Vincent Van Gogh
una delle sue tante lettere al fratello Theo: "Uno perde l'armonia della natura inseguendo a
imitazione dolorosamente esatta di esso.
Nascono così i suoi dipinti dai colori brillanti e vibranti, con una preferenza verso il diretto
giustapposizione di tonalità diverse rispetto alla pratica dominante dell’ombreggiatura. Nel suo mondo poetico,
le ombre lasciano il posto a luci vibranti, che si tratti di temi sociali e politici o semplicemente di ritratti.
Negli ultimi anni realizza molti dipinti, regalandone alcuni e vendendone altri.
Partecipa anche ad alcune mostre collettive come quella all'interno di un negozio di abbigliamento del
centro urbano della sua città natale (Terracina), oppure a Roma in una galleria d'arte in Via Margutta,
al Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi e al Palazzo del Barcello a Gubbio.
Coloro che sono interessati possono visitare i suoi account YouTube e Instagram ai seguenti indirizzi
indirizzi:
https://www.youtube.com/@mauriziorecchia/videos
https://www.instagram.com/recchia.maurizio/