Ho cominciato il liceo artistico delle preziose a Monza nel 2004, mentre nel 2011 ho iniziato a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano completando il corso di Nuove Tecnologie dell’Arte.Dal 2013 ho iniziato a esporre in mostre...
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Ho cominciato il liceo artistico delle preziose a Monza nel 2004, mentre nel 2011 ho iniziato a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano completando il corso di Nuove Tecnologie dell’Arte.Dal 2013 ho iniziato a esporre in mostre collettive e in concorsi come Premio Celeste con conseguente mostra a Londra nel 2016. Le mostre personali sono iniziate nel 2015 a gennaio a Milano nello spazio exfitzcarraldo con catalogo completato dal critico Chiara Gatti e a Lecco presso la galleria Le prossime sono una mostra collettiva a Como per gennaio dell’anno prossimo e una personale Presso la galleria del credito valtellinese di Sondrio.
Se vediamo il mondo come caos con del potenziale, ne siamo emozionati, anche se non lo comprendiamo a pieno. Il mio percorso nella pittura è stato influenzato da questo approccio che mi ha spinto verso un’azione sintetizzante semi-cosciente attraverso immagini e situazioni simboliche e metaforiche della nostra esperienza umana. I miei lavori sono il più semplice e chiaro possibile in questo momento, nel tentativo di poter catturare qualcosa dal caos che compone le nostre esperienze e farlo nostro, sentire qualcosa di nuovo, analizzarlo e comprenderlo meglio per portarlo dal lato della conoscenza o quantomeno ampliare la nostra esperienza a riguardo. Possiamo, attraverso questo processo, evolverci continuamente, migliorarci e stimolarci sulla strada della conoscenza e dell’esperienza, su questa strada di esplorazione dell’universo esterno ed interno, possiamo raggiungere un equilibrio dinamico tra ordine e caos. Cerco di nutrire il mio cervello con le informazioni più disparate per cercare di scorgere a volte delle situazioni uniche a volte dei pattern comuni della vita umana e delle regole del mondo, discorso che si ricollega al mito e agli archetipi che come scoperto da Jung ci uniscono in una narrativa comune, queste identità hanno appunto una forza universale e molto potente perché si ricongiungono alla nostra natura più profonda che condividiamo con gli altri uomini. Per quanto riguarda il processo creativo mi piace pensare al mio cervello come ad un vecchio macchinario meccanico ingombrante, con un bocchettone dove vengono inseriti i materiali più disparati ( emozioni, pensieri, sensazioni, ricordi e quant’altro), la macchina appunto elabora tutto ciò al di fuori del mio controllo e di solito mi presenta il risultato tramite un flash che delinea l’immagine in maniera più o meno dettagliata, che se sento o penso descriva ciò che ho provato allora viene approvato consciamente per essere dipinto. Ciò che principalmente mi interessa rappresentare e studiare sono le interazioni che hanno le persone con il mondo i propri ego e gli ego altrui che costituiscono un infinito ciclo di avvenimenti interni ed esterni sulla presunta strada verso se stessi.