Il mio lavoro si concentra principalmente sulla fotografia a Infrarosso.Sono stato introdotto alla fotografia analogica da mio padre, quando ero un bambino, e da allora ho sempre giocato – più o meno seriamente – con le macchine fotografiche.Nel 1993 da...
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Il mio lavoro si concentra principalmente sulla fotografia a Infrarosso.
Sono stato introdotto alla fotografia analogica da mio padre, quando ero un bambino, e da allora ho sempre giocato – più o meno seriamente – con le macchine fotografiche.
Nel 1993 da Genova – dove sono nato nel 1974 - mi sono trasferito a Milano; alla fine del secondo anno accademico ho lasciato gli studi di economia per perseguire una carriera nella produzione audiovisiva.
Per circa 20 anni ho lavorato come produttore esecutivo e come regista su numerosi documentari, spot pubblicitari e programmi televisivi; in questo arco di tempo la fotografia mi ha accompagnato come uno strumento per raccogliere appunti visivi.
Circa 10 anni fa ho iniziato a lavorare come fotografo professionista sui campi da golf, sia per eventi sportivi che per fotografia di paesaggio e proprio in questi scenari naturali ho iniziato ad esplorare il regno dell’infrarosso e della luce invisibile.
Tutto è nato dalla curiosità e dall’affetto per il mio primo corpo macchina digitale che non volevo abbandonare in un cassetto: quando ho scoperto che il sensore digitale risponde molto bene alla luce infrarossa, ho convertito la mia vecchia Nikon D100 e ho iniziato a sperimentare con la luce invisibile.
Mi piace l’idea di fotografare qualcosa che non è esattamente quello che vedo; mi piace il fatto che dopo aver scattato ci sia ancora una grossa parte di lavoro da fare in postproduzione, dove l’idea abbozzata al momento dello scatto prende forma definitivamente; è proprio l'aspetto sperimentale della fotografia ad Infrarosso che mi entusiasma: un lavoro di ricerca continuo che mi riserva sempre la sorpresa (a volte amara) di vedere quello che non riesco a vedere.