EPIE,ma mia mamma mi chiama Emanuele dal 1986. Sono nato a Firenze, una città molto generosa, dove anche chi cammina distrattamenteper strada riceve in cambio bellezza, e assorbe l'amore per l'armonia e per la proporzione. Ho trascorso tutta l'infanzia vivendo in campagna, in...
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EPIE,
ma mia mamma mi chiama Emanuele dal 1986.
Sono nato a Firenze, una città molto generosa, dove anche chi cammina distrattamente
per strada riceve in cambio bellezza, e assorbe l'amore per l'armonia e per la proporzione.
Ho trascorso tutta l'infanzia vivendo in campagna, in un posto dove non c'era niente.
La noia era la mia compagna principale, soprattutto delle giornate invernali, e per sconfiggerla ho imparato fin da piccolo ad immaginare realtà diverse, e a creare mondi paralleli.
Nell'ora di arte a scuola ero uno dei peggiori tra i miei compagni, forse perchè ho sempre sofferto i limiti ed i confini.
Le maestre mi rimproveravano perchè non ero capace di ritagliare le figure lungo i bordi e di colorare rispettando i colori reali. Ma chi ha detto che il cielo deve essere azzurro e non rosa, o giallo?
Probabilmente è per questo che diversi anni dopo ho iniziato a dipingere e a realizzare collage, e ancora oggi volutamente le mie figure non hanno margini dritti e simmetrici, e i colori quasi sempre non sono quelli che ci si aspetterebbe.
Questo perchè la perfezione non esiste, la realtà è soltanto il frutto di diverse sensibilità e interpretazioni, e nessuno può dirci quello che siamo o non siamo capaci di fare.
Gli unici limiti che ci poniamo sono quelli della nostra immaginazione, e anche quelli in realtà non esistono.