Carlo Alberto Perillo, dall'Espressionismo al Figurativo
Postmoderno.
Lo
studio d'arte Carlo Alberto Perillo, originario
di Porto Santo Stefano classe 1963, presenta l'artista nella sua evoluzione,
dalle sue prime esposizioni negli anni '80 fino ad oggi, dove la maturazione
artistica lo arricchisce di contenuti e di forti emozioni.
Esponendo
i suoi dipinti dal 1984 al 2021 in varie gallerie sia in Italia che all'estero,
ha ricevuto positivi riconoscimenti, critiche e apprezzamenti.
Carlo
Alberto ha attirato l'attenzione di critici e appassionati d'arte, ha più volte
dimostrato non solo le sue doti artistiche e la sua tecnica, ma ancor più la
capacità di penetrare ed esprimere le diverse realtà umane, gli strati
interiori della coscienza, spesso conflittuali, inquietanti, alla ricerca di
una forma esteriore e concreta.
La
sua tecnica particolare e non comune è adatta a rappresentare l'intima realtà
del dramma umano, con i suoi toni talvolta estremamente caldi, cupi o violenti,
ma sapientemente espressivi di una potente interiorità;
l'artista
si dissocia dai consueti schemi pittorici, estranei al suo mondo reale così
come alla sua immaginazione, e pone quasi prepotentemente l'osservatore di
fronte alla gravità dei problemi sociali e alla contraddittorietà della
condizione umana.
Attualità,
simbolismo e contrasti si susseguono e si intrecciano senza un ordine
prestabilito, nel segno della spontaneità e della consapevole libertà
artistica: odio e amore, oscurità e luce, socialità e solitudine, fuga dalla
vita e attesa nella speranza, la distruzione operata dal male e dalla
resurrezione, l'incubo opprimente e la visione serena della vita, la schiavitù
fisica e psicologica contro una spasmodica ricerca di libertà. In alcune
sue opere l'artista intravede profeticamente un'umanità risorta dalle proprie
ceneri, salvata dai mali che oggi la affliggono, un mondo in cui gli uomini
ritroveranno un senso di comunione quasi liturgico e cammineranno insieme verso
la luce e verso un livello superiore di autocoscienza, in una sorta di visione
rosacrociana.
Il
suo lavoro fa parte della corrente neo-espressionista stabilita da grandi
artisti italiani e tedeschi, tra cui nomi come Chia, Clemente, Cucchi o Salomè
e Middendorf.
Al
di là dei nomi citati, è impossibile fare dei veri confronti, anche se il suo
stile lo avvicina agli artisti tedeschi. Come nel loro caso, nel suo
lavoro c'è una notevole profondità psicologica che scava nel crudo inconscio
dell'"uomo della strada", sfociando talvolta in una sorta di aspra
esasperazione del realismo. Utopia o filosofia consacrata all'arte? Sensibilità
e ansia di innovazione o tendenza inconscia a rompere gli schemi rigidi di una
certa arte? Una menzione particolare nell'opera dell'artista merita la
figura centrale e dominante della donna; i suoi sentimenti nascono e si
realizzano in lei, perché ha la forza di subirli e dominarli, nasconderli e al
tempo stesso manifestarli nella molteplicità delle contraddizioni quotidiane. Lo
sguardo sbiadito e deluso in alcune figure femminili, lo sguardo dilatato,
vivido, occhi incantati e carezzevoli negli altri; ma soprattutto il
gesto di gentilezza e protezione nelle sue rappresentazioni della maternità,
rispetto all'atteggiamento di rifiuto e di abbandono, denotano la presenza di
una profonda capacità di penetrazione psicologica, sottolineando una forza
espressiva non comune nei giovani pittori, uscendo dai consueti schemi
scolastici Perillo si potrebbe semplicemente definire un "pittore
dell'animo umano".