Sono cresciuta tra gli abiti, la tuta di mio padre color bordeaux, sporca di grasso, in ammollo galleggiava in acqua e soda prima d’essere messa in lavatrice, ed i pizzi lavorati ad incrostazione per gli abiti di grandi stilisti Italiani...
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Sono cresciuta tra gli abiti, la tuta di mio padre color bordeaux, sporca di grasso, in ammollo galleggiava in acqua e soda prima d’essere messa in lavatrice, ed i pizzi lavorati ad incrostazione per gli abiti di grandi stilisti Italiani e francesi narrati da mia madre macchinista.
Erano gli anni ottanta e i due mondi si sono incontrati.
Decisi di studiare moda e costume, quindi pittura all’Albertina, come insegnante un allievo di Felice Casorati.Senza rendermene conto mettevo le basi di ciò che avrei sempre amato: abiti e arte.Ricordo lo stesso stupore guardando la Battaglia di San Romano e gli abiti di Vivienne Westwood.
In seguito ho sempre condiviso la passione per il bello con i miei studenti, sparsi qua e la per la regione, ho percorso chilometri in cerca di stabilità per trasformare un lavoro “precario” in un lavoro “esuberante”.
Adoro dar forma ad abiti e pitture che giungono da un castello fatato.
Il viaggio continua, con le stessa meraviglia.